Le "Femen", uno straordinario fenomeno per chiedere i diritti della donna

di Gennaro Ruggiero

Le Femen, un fenomeno che parte dall'Ucraina e si sta diffondendo a macchia d'olio in molti paesi dell'est. ma chi sono “Le Femen”? Le Femen sono un gruppo di attiviste femministe ucraine un pò sui generis, note per le loro provocazioni, e le proteste senza reggiseno.

Esse sono quasi tutte giovani, belle e molto arrabbiate, in particolare contro gli uomini, soprattutto quelli che vengono in Ucraina con in mente solo il sesso, in cerca di avventure con il portafoglio carico di euro o dollari, dall’Europa o dagli Stati Uniti. Per queste donne “l’Ucraina non è un bordello”, “il sesso non è in vendita” e “la bellezza salverà il mondo”.
Lo scorso Natale, le “Femen” hanno manifestato, in minigonne e stivaloni, contro il pericolo della prostituzione sfoderando cartelli con scritto »Non siamo merce«, contro il turismo sessuale nel Paese.

Nel mirino, di queste giovani fanciulle arrabbiate, è finito anche il famoso fotografo Sergey Bratkov e i suoi scatti troppo osé. Le “Femen” con solo gli slip addosso si sono piazzate davanti alle foto, mostrando cartelli più che eloquenti: “Vaginart” e “L’Ucraina non è la vagina” per sottolineare la “volgarità e pornografia” di Bratkov.

Altra singolare protesta. del collettivo femminista ucraino delle Femen, è di circa un anno fa, che si erano fatte sculacciare in bella mostra, da uomini travestititi da professori per denunciare le molestie sessuali subite dagli studenti universitari di Kiev.

E poi una di loro si è spogliata nella metro di Kiev e, con una corona di fiori in testa e un cartello con su scritto “fate l’elemosina all’Ucraina” , rivolta ai passanti, e questo per chiedere salari più alti per le donne lavoratrici.

Sono poi sfilate nude sulla moto per festeggiare l’indipendenza a Kiev durante il diciannovesimo anniversario dell’indipendenza dell’Ucraina, e in cinque, sotto la statua di Lenin nel centro della città, hanno urlato slogan contro Putin e l’aumento dell’influenza russa sull’ex repubblica sovietica: “Non ci arrenderemo al Cremlino”.

Hanno preso di mira recentemente anche il primo ministro Mykola Azarov, colpevole secondo loro di essere maschilista nelle sue scelte, visto che il suo governo è formato solo da uomini. E quindi ora la protesta apre lo spazio in politica tanto è vero che non sono più fenomeni isolati, ma hanno chiaramente espresso la volontà di arrivare in parlamento con le prossime elezioni legislative del 2012.
D'altronde il premier Azarov ha fatto una gaffe clamorosa sostenendo che la politica non è “cosa da donne”. E ben sostenuto dal presidente Victor Yanukovich, che ha rincarato la dose sostenendo che il gentil sesso deve stare in cucina e non occuparsi di cose pubbliche.

Cosi la giovane leader, poco più che ventenne, Anna Hutsol, ha chiesto in sostanza le dimissioni di entrambi.

Anna e le sue “Femen” non si arrendono e continuano la loro singolare protesta e sono pronte, dunque, a buttarsi mezze nude nelle fontane di Kiev, protestare nelle piazze in monokini, anche se la polizia ogni tanto interviene non senza qualche imbarazzo.

Sinceramente, sono d'accordo con loro. e ammiro la singolare, simpatica e pacifica forma di lotta, che da un lato sembra allietare la vista dei maschietti che le vedono sfilare e protestare mezze nude, ma da un altro lato, penso che il governo filo comunista e retrogado ucraino dovrebbe essere molto imbarazzato di quanto si stia rendendo ridicolo al mondo.
Bè, che dire? W le “Femen” e avanti tutta!!!
Gennaro Ruggiero

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