La vera politica ambientale e climatica del Messico

Da tutti i punti cardinali del paese, nonostante le piogge e le frane, sono arrivati 135 mila donne e uomini del Messico dal basso, per riunirsi a Magdalena Ocotlán, Oaxaca, nella VI Assemblea Nazionale delle Vittime Ambientali (ANAA).

Sono venuti per condividere denunce e lotte contro la devastazione ambientale e la sopraffazione sui popoli che questa porta con sé, il tutto favorito dall'offerta di svendita che il governo ha fatto alle multinazionali per conquistare un vantaggio comparativo negli accordi di libero scambio.

È giunta una delegazione di Via Campesina dell'America del Nord, così come il saluto di reti e organizzazioni di Stati Uniti, Canada, Europa. Si è realizzato un collegamento in diretta con la Rete Italiana per la Giustizia Ambientale e Sociale (RIGAS), che si trovava contemporaneamente impegnata nella propria assemblea, con la quale si sono condivise reciproche solidarietà e la decisione di andare con la ANAA alle manifestazioni che si svolgeranno a Cancun in dicembre, quando si riunirà in Messico la Conferenza Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici.

Gli anfitrioni sono stati le comunità di Magdalena Ocotlán, San Jose del Progreso, El Cuajilote e Maguey Largo. Oltre trecento comuneras e comuneros hanno lavorato in maniera solidale per diversi giorni, preparando cibo, allestendo locali di riunione e alloggio per offrire ospitalità e sicurezza ai partecipanti. In quella regione conducono una dura lotta contro la miniera Cuzcatlán, sussidiaria della multinazionale Fortuna Silver. Come altri sviluppi minerari in Messico, si realizza senza alcun beneficio per il paese e contro la volontà degli abitanti del luogo, che vedranno la loro terra e le loro fonti d'acqua contaminate per sempre. In questo caso, la miniera stima di guadagnare milioni di dollari ogni anno a fronte della devastazione di 34 mila ettari appartenenti alle comunità di Ocotlán de Morelos, Oaxaca.

Alle numerose lotte già ingaggiate dall'ANAA – resistenza a corridoi industriali e viali in città e paesi, discariche e altri progetti impattanti dell'urbanizzazione selvaggia, mega-progetti minerari di dighe, allevamenti industriali di suini e polli, mais transgenico, distruzione delle foreste e della biodiversità, geopirateria – si sono aggiunte 30 nuove lotte in diversi punti del paese.

Tra di esse la resistenza contro l'intossicazione degli abitanti e la contaminazione delle acque e dei suoli a causa dei veleni agricoli in vari stati, come accade a Izúcar de Matamoros. Lì la fabbrica El Dragón (in precedenza conosciuta Anaversa en Veracruz) ha contaminato migliaia di abitanti con l'esplosione di decine di barili di sostanze tossiche nel marzo 2010. Gli abitanti hanno denunciato la complicità del governo di Puebla che permette all'impresa di funzionare senza controlli di sicurezza, insieme ad altre situazioni di illegalità.

Si è anche presentata la XXIII sezione del movimento democratico dei maestri di Michoacán, che oltre al suo lavoro di denuncia della problematica ambientale dello stato, è in lotta contro la pessima dieta offerta nelle scuole primarie e secondarie e realizza un ampio progetto di agroecologia nelle sue scuole.

L'Assemblea è andata accrescendosi di membri e di attività locali e regionali, in mutuo appoggio a diverse lotte e proposte. A livello organizzativo, inoltre, già esistono tre assemblee regionali: Jalisco, Veracruz e Centro (Puebla – Morelos – Tlaxcala – Stato del Messico e Distretto Federale), mentre altre si stanno per formare.

In ogni lotta, in ciascuna resistenza, i popoli e le organizzazioni dal basso forniscono inoltre delle proposte e delle alternative concrete, che mostrano la ricchezza e la varietà di esperienze e saperi di coloro che compongono l'assemblea. Perciò in questa occasione hanno deciso di cambiare il nome per chiamarsi ora Assemblea Nazionale delle Vittime e delle Alternative Ambientali.

Il pronunciamento e i documenti dell'Assemblea (disponibili su www.afectadosambientales.org), sono un'impressionante radiografia della situazione ambientale e sociale del paese, dal punto di vista della resistenza, delle lotte e delle proposte dei popoli e delle organizzazioni.

In relazione ai negoziati internazionali sul cambiamento climatico che si svolgeranno a Cancún alla fine dell'anno, la plenaria dell'ANAA ha riaffermato la sua decisione di partecipare con Via Campesina alle proteste.

In questo senso ha dichiarato la sua opposizione alla compravendita di carbonio, alla geo-ingegneria e ai programmi REDD, rappresentando una nuova ondata di privatizzazione di boschi e di attacchi ai diritti dei contadini e degli indigeni. In precedenza erano stati presentati casi di comunità in lotta alle quali, per programmi del governo e di ONG che promuovono pagamenti per i servizi ambientali, era stato negato l'uso dei loro boschi. REDD è una svolta ancora più perversa di questo fenomeno, poiché permette di fare affari smobilitando le comunità dai loro boschi e territori.

La ANAA, insieme a Via Campesina ed altre organizzazioni, stanno costituendo carovane da diversi punti del paese in direzione di Cancún, che passeranno per luoghi dove i membri dell'Assemblea lottano o resistono, per denunciare la situazione a livello nazionale e internazionale. E lanciano un appello alle altre forze sociali nazionali e internazionali a partecipare a queste carovane.

“In questo modo” – affermano nel loro documento finale – “costruiremo una mappa della devastazione ambientale e sociale che denunceremo a Cancún come la vera politica ambientale e climatica del governo messicano”.

Silvia Ribeiro, ricercatrice del gruppo ETC

Traduzione di Roberto Trevini Bellini

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