Applicare una tassazione dello 0,05% sulle transazioni finanziarie speculative e dirottare quanto ricavato per finanziare la lotta alla povertà ed al degrado, metà in Italia e metà finanziando iniziative sociali e le ONG italiane che operano nel mondo. Questa la sintesi di una proposta di legge “bipartisan” che ho presentato in parlamento e con me sottoscritta da esponenti di diverse aree politiche.
Fa seguito all’approvazione in commissione esteri – con il parere favorevole del governo – di una mia risoluzione del giugno scorso cui oggi la proposta di legge dà continuità e sostanza iniziando un percorso legislativo che potrebbe portare a recuperare una somma imponente da destinare alle aree più bisognose di aiuto.
E’ un cerino che accendiamo nel buio della speculazione convinti che tutti i paesi del mondo debbano intervenire a controllare le transazioni finanziarie speculative traendo da esse almeno una piccola quota per lo sviluppo del mondo. La legge (che si riallaccia a quelle che vengono progressivamente presentate in molti parlamenti europei) vuole parzialmente ripianare i disastri finanziari di chi pensa solo al proprio profitto e non a produrre vera ricchezza. Nel dispositivo si sottolinea come non si tocca in pratica il risparmio delle famiglie né le operazioni legate ai titoli di stato o degli enti locali. Ogni transazione “virtuale” e speculativa sarebbe invece soggetta una tassa dello 0.05% (50 euro su 100.00) per permettere di aiutare le zone più povere del nostro paese e finanziare la cooperazione internazionale che non trova più possibilità di aiuti viste le difficoltà finanziarie. (maggiori informazioni e dettagli sul sito www.camera.it)
