Nessuno gradisce avere tra i piedi una discarica, tutti vorremmo che – come ogni cosa sgradevole – fosse sì realizzata ma solo in casa d’altri e forse, se abitassimo da quelle parti, protesteremmo come fanno quei cittadini campani, ma vorrei capire come mai in questi anni, superata l’emergenza di due anni fa, nessuno nella zona di Napoli abbia dato inizio ad un minimo servizio di decente raccolta differenziata che da sola avrebbe risolto in buona parte i soliti problemi dello smaltimento rifiuti.
Facile parlare come sindaco di una città come Verbania dove tre quarti dei rifiuti sono differenziati e riciclati? Ok, ma proprio perché so bene i sacrifici e i tempi che ci vogliono per arrivare a questi risultati credo che – pur senza arrivare a questi traguardi – ridurre del 50% i rifiuti sia possibile con un minimo di impegno e di organizzazione, senza una gran scienza ma solo mettendoci tutti un pizzico di buona volontà.
La gente che tira sassi e petardi alla polizia, che brucia i camion dei rifiuti, che scatena la rivolta (ed i relativi sindaci) ci hanno messo un minimo di questa buona volontà in tutti questi anni per migliorare la situazione? Lo ha fatto – per esempio – a Napoli la sindaco Jervolino? Con quali costi e quali risultati?
E non mi si venga poi a dire “No a una nuova discarica nel parco naturale del Vesuvio!” Giusto…Ma quante decine di migliaia di abitazioni abusive sono state costruite in quell’area protetta, oltretutto in zona pericolosissima dal punto di vista vulcanico? Allora il parco deve esistere per respingere i propri rifiuti e non per frenare la speculazione edilizia? Ma qualcuno – da quelle parti – si fa ogni tanto un po’ di autocritica o la colpa è sempre di Bertolaso, del governo, di Berlusconi ecc.ecc. ???