“Fini sta a Berlusconi come Bossi sta a Fini”. In sostanza l’ aspirazione di Gianfranco Fini di creare una terza forza politica nella maggioranza e’ fallita. E’ il contadino inesperto che si da la zappa sui propri piedi. L’asse Berlusconi- Bossi non e’ stato minimamente intaccato e Fini sta facendo la parte del capro espiatorio, aspettando il Giorno dell'Espiazione. Certamente non e’ l’agnello che toglie i peccati dalla malapolitica. Gianfranco Fini come cofondatore del Pdl ha laciato la gestione del governo per troppo tempo senza intervenire nelle mani di Silvio Berlusconi, che a sua volta era alle merce’ di Bossi. L’ultimo suo errore e’ il Lodo Alfano retroattivo, sapeva esattamente e in dettagli che la retroattivita’ con il porcellum sarebbe stata incostituzionale. Perche’? Ne’ Lui, ne’ Silvio Berlusconi, ne’ i ministri nominati sono stati eletti a sufragio universale e diretto dai cittadini, come narra l’articolo 57 della Costituzione. Coloro che giustificano lo scudo istituzionale riferendosi al sistema francese non conoscono la nostra Costituzione, il Presidente francese o Capo di Governo e’ eletto direttamente dal popolo, in Italia e’ semplicemente nominato dal partito e riconfermato dal Capo dello Stato. Prima di pensare ad un Lodo per garantire piu’ governabilita’ e indipendenza dagli “attacchi istituzionali” ( secondo Berlusconi) della magistratura, si dovra’ pensare a riformare la legge elettorale. Solo allora noi cittadini possiamo accettare che chi e’ stato scelto a gestire lo Stato va anche scudato. In conclusione Granfranco Fini si e’ messo in una situazione di non incidenza e appena si ribella ancora una volta al Presidente del Consiglio si va al voto.
