PEDOFILIA. ALLEGRINI: UNA LEGGE PIU’ SEVERA PER CHI ABUSA DEI MINORI

di Elisabetta Ligori

La convenzione di Lanzarote prende il nome dall'isola dell'arcipelago delle Canarie dove è stata adottata nel 2007 durante un meeting dei ministri europei della Giustizia. Il provvedimento affronta le tematiche relative alla protezione dei minori dallo sfruttamento sessuale e dallÂ’abuso. Prevede misure preventive e specifici programmi di intervento a tutela e assistenza delle vittime. Firmata da trentanove su quarantasette stati membri del Consiglio d'Europa, il documento è attualmente in discussione nel Parlamento italiano. Ne parliamo con la senatrice Laura Allegrini, relatrice del ddl di ratifica in Commissione Giustizia.

Senatrice Allegrini, la Commissione Giustizia sta esaminando la Convenzione di Lanzarote. Quando si prevede la conclusione dell'esame del provvedimento?
“Il nostro obiettivo è quello di chiudere giovedì mattina l'esame degli ultimi emendamenti. E' da circa un anno che il Senato sta lavorando a questo provvedimento, dopo che è stato alla Camera”.

Il Senato ha introdotto delle modifiche al testo della Camera. Quali sono le principali?
“Innanzitutto abbiamo intenzione di istituire un elenco dei condannati in primo grado per reati di pedofilia che sia a disposizione delle autorità di sicurezza. Si tratta di una sorta di “registro dei condannati per reati sessuali”, attraverso il quale si consente un miglior coordinamento tra le forze di polizia, le scuole, gli asili e i centri di aggregazione nei quali ci sono i bambini. Auspichiamo inoltre di inserire all'interno della normativa il principio della non escusabilità dell'ignoranza della minore età nel caso si abbia un rapporto sessuale con un minorenne. C'è infine un inasprimento delle pene per coloro che compiono atti sessuali con minorenni dietro corrispettivo in denaro”.

Tra le pene si prevede anche un trattamento terapeutico per il pedofilo?
“In effetti, stiamo valutando la possibilità di introdurre un trattamento psicoterapeutico per il pedofilo, che possa essere fatto in carcere e nei cinque anni successivi alla detenzione. E' un argomento complesso che richiede la valutazione di alcuni elementi importanti, come, per esempio, l'impossibilità di obbligare un soggetto ad un trattamento simile”.

Che clima c'è in Commissione Giustizia tra maggioranza e opposizione?
“Il clima è ottimo. Abbiamo ancora otto emendamenti-chiave sospesi. Stiamo cercando di pervenire ad una soluzione concordata, anche se su alcuni temi questa unità d'intenti non c'è. Cito per tutti l'emendamento del partito radicale che prevede la soppressione del reato di incesto. Su questo argomento non ci sarà sicuramente unanimità. Personalmente ritengo infatti che questo reato debba rimanere tale, perchè è uno dei pochi reati rimasti contro la famiglia. D'altro canto è necessario trovare il sistema, in un altro provvedimento, di tutelare il più possibile anche i figli nati da incesto”.

Quanto è importante un provvedimento del genere, anche alla luce degli ultimi fatti di cronaca?
“E' importantissimo e i fatti degli ultimi giorni dimostrano che la strada che abbiamo intrapreso è quella giusta. Non ci siamo limitati alla ratifica. Abbiamo voluto incidere in maniera determinante sul codice. Stiamo affrontando temi importanti come la confisca dei beni provenienti dalla prostituzione o l'utilizzazione dei minori per spettacoli pornografici. Un altro argomento importante è la cosiddetta “pedopornografia culturale”, un termine che rispetto alla Camera abbiamo voluto modificare in “istigazione alla pedoponografia”. E' assurdo pensare che ci possa essere una qualsiasi motivazione culturale laddove c'è pedofilia”.

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