Grande successo di Generazione Italia in Puglia

di Oronzo Valentini*

Il successo della prima Assemblea Regionale dei circoli di Generazione Italia in Puglia è nei numeri: oltre 500 partecipanti, senza alcuna pubblicità esterna dell’evento, ma soprattutto 51 interventi dei responsabili dei 104 circoli ratificati fino a quel momento.
Al di là dei numeri, però, ritengo opportuno soffermarmi su due elementi, che hanno caratterizzato l’affollatissima manifestazione del 1° ottobre: la spontaneità e la voglia di partecipare dei presenti.
Negli ultimi anni ed in particolare con l’avvento del PdL ci eravamo abituati a partecipare a conferenze e ad assemblee pubbliche, durante le quali si assisteva a sgomitate, a volte violente, di dirigenti politici e non, che cercavano di accaparrarsi il posto migliore per farsi notare dal relatore di turno o per farsi riprendere dalle telecamere. Platee composte per lo più dai soliti notabili locali impegnati costantemente nella corsa alla migliore apparizione o comparsata televisiva. Venerdì scorso la nostra sala era gremita di gente comune, disinteressata e appassionata della politica con la “P” maiuscola, pochi volti noti e tantissimi sconosciuti fino ad allora, accomunati da una ritrovata “cittadinanza politica” nel centro-destra, che ci è stata restituita grazie all’iniziativa nata intorno al presidente Fini.
Tutti insieme per partecipare alla costruzione di un nuovo centro-destra, che nasca dal basso, dalla base, dall’ascolto della nostra gente, di militanti e di simpatizzanti e non da un’alchimia politica di vertice, un nuovo partito che selezioni la propria classe dirigente secondo capacità e meriti e mai più per l’amicizia al potente di turno o, peggio ancora, per capacità particolari, che nulla hanno a che fare con il bene del Paese, un movimento di massa che superi quel narcisismo, che colmando il vuoto delle ideologie morte ci ha ingabbiati in una quotidianità politica, caratterizzata da egoismi e spregiudicatezze. In quella sala a Bari, come nel resto del Paese, c’era voglia di tornare alla buona politica.
Della politica non si può fare a meno, quindi l’antipolitica è un nonsenso. Quello che può fare la differenza rispetto ad oggi è la qualità della politica. Ricordo di aver letto da qualche parte che si può fare politica per una vita intera senza mai farla veramente e farla per un giorno, mettendoci la passione di una vita intera.
Finalmente si comincia a respirare aria nuova.

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