Corruttore in atti parlamentari!

Dalla corruzione in atti giudiziari alla corruzione in atti parlamentari

PRESIDENTE. È iscritto a parlare l'onorevole Borghesi. Ne ha facoltà.

ANTONIO BORGHESI. Signor Presidente, signor Presidente del Consiglio, ancora una volta, anche oggi, lei ha fatto uso delle sue doti di imbonitore, peraltro, ampiamente riconosciutele da Indro Montanelli, che usava un altro termine. L'Italia dei Valori non concederà la fiducia al suo Governo per motivi etici, politici e programmatici.
Lei ha ripetuto oggi uno show da piazzista, ripetendo le stesse promesse che in questi anni ha fatto più volte agli italiani senza realizzarle (neanche l'emergenza rifiuti della quale invece ha voluto farsi onore). In questi due anni il Paese è sprofondato in una delle più gravi crisi economiche dal dopoguerra, senza che il suo Governo abbia fatto nulla per sostenerlo.
In campagna elettorale aveva promesso un milione di posti di lavoro: rispetto a due anni fa c'è un milione di posti, ma in meno, tra i 500 mila già persi e gli altrettanti che si perderanno nei prossimi mesi.
Aveva promesso l'abbattimento del debito pubblico: negli ultimi due anni esso è cresciuto di 175 miliardi di euro, una montagna, arrivando al massimo storico. Siamo gli ultimi in Europa, altro che i più bravi! Siamo lontani per crescita da Germania, Francia, Gran Bretagna, ma persino dalla Polonia e le spese dello Stato hanno continuato a correre e in particolare quelle della Presidenza del Consiglio e così la pressione fiscale è cresciuta.
Lei ha fatto di nuovo la promessa della riduzione delle tasse a cittadini e a imprese, ma in realtà, con la manovra economica di luglio, ha tagliato 14 miliardi di euro agli enti locali, costringendoli a mettere le mani nelle tasche dei cittadini, che diventano sempre più poveri. Anche oggi ha promesso la lotta all'evasione, ma il suo Governo, in questi due anni, ha aiutato gli evasori, li ha coperti. Pensiamo alla vergogna dello scudo fiscale, un regalo a quanti hanno esportato illecitamente capitali all'estero e, tra essi, evasori, corruttori, mafiosi. Altro che lotta alla criminalità organizzata! E non è stata fatta nessuna lotta ai paradisi fiscali, dove pure le sue aziende familiari sono presenti alla grande.
Ecco, parliamo delle aziende familiari. In questo campo lei ha governato bene, ma a loro vantaggio. Quante volte, nelle pieghe delle leggi dello Stato, abbiamo scoperto interventi a favore di Mediaset, dal provvedimento sui tetti alla pubblicità televisiva al recente condono fiscale? La nostra credibilità internazionale è scesa a livelli mai visti e basta leggere la stampa estera per rendersene conto.
Con il suo ritorno al Governo siamo di fronte ad un'emergenza etica, tante e gravi sono le inchieste giudiziarie nelle quali ella risulta ancora coinvolto e dalle quali, grazie alle numerose leggi ad personam che è riuscito a fare approvare, è riuscito in larga parte a sfuggire. Ne è sfuggito ma non assolto: per lo più è salvato dalle prescrizioni dimezzate grazie a quelle leggi, che sono leggi ad personam. Leggi ad personam, leggi ad azienda e persino leggi a partito: questi sono i veri risultati del suo Governo con il favoritismo alla corruzione attraverso il sistema della Protezione civile, la cricca che ne è conseguita e attraverso le vicende della P3, dopo quelle della P2, che lei conosce bene avendone fatto parte.

PRESIDENTE. La prego di concludere.

ANTONIO BORGHESI. Potremmo dire che si è passati dalla corruzione in atti giudiziari alla corruzione in atti parlamentari. Poiché la sentenza Mills ha detto che il Presidente del Consiglio è un corruttore in atti giudiziari, ha pagato un prezzo. Conosceremo a breve il prezzo di quella in «atti parlamentari». Altro che richiamo ai responsabili! Li vedremo e vedremo anche posti di Governo e sottogoverno con cui poi saranno ripagati.
Signor Presidente del Consiglio, si dimetta, vada in pensione! È ora che gli italiani siano governati da persone prive di sospetti che possano davvero pensare alla risoluzione dei loro gravi problemi e che possano meritare davvero la loro fiducia (Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori)

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