La casa di Montecarlo? Anch’io voglio dire la mia
di Filippo Giannini
Sì, voglio dire la mia, anche se, e lo premetto, non mi interessa sapere se quella casa appartiene o no al signor Giancarlo Tulliani. Perché? Perché, quando si è immersi nella cacca, uno schizzo in più è inavvertibile. Inoltre, e questo mi interessa, voglio partire dalle origini.
E noto che la Massoneria era un acerrima nemica del Fascismo, e dovrebbe esser noto che tutte le società segrete furono messe a tacere nel Ventennio fascista. Furono messe a tacere in Italia, ma era attiva e potente fuori del nostro Paese, principalmente in Gran Bretagna e in Francia. E, in quegli anni, specialmente dalla Francia partivano disposizioni per abbattere il Regime fascista. Nell’aprile 1926 Mussolini affermò:
Immediata fu la reazione massonica:
Nel dopoguerra nacque il Movimento Sociale Italiano, un organismo notoriamente di ispirazione mussoliniana. Anche con i tanti errori commessi dai loro vertici, e alla demonizzazione (come abbiamo poco sopra accennato), dei mass media, il Msi si stava affermando sempre più in tutto il territorio nazionale. Tutti possono ricordare che nel 1993 l’Msi ebbe una serie non indifferente di consensi, tanto che nelle elezioni per il rinnovo del Consiglio Comunale di Napoli e di Roma, l’Msi sfiorò da solo contro la coalizione di tutti gli altri partiti, il 50% dei voti. Ricordo che a novembre del 1992 Roma assistette ad una manifestazione di circa 70 mila fascisti/missini (dati della polizia), ecco, allora, che per le Logge il pericolo si ripresentava e dovette correre ai ripari. Fu proprio a seguito di questi avvenimenti che Gianfranco Fini da acceso fascista, da Segretario del Msi si trasformò in acceso antifascista. Come si giunse a tanto? Ho sotto gli occhi un opuscolo: “Massoneria Oggi”, titolo, “La cerimonia dell’Equinozio d’autunno”. Trascrivo solo alcune parti, ricordando che la manifestazione era presieduta dal Gran Maestro Virgilio Gaito:
Alcune considerazioni. Di Silvio Berlusconi c’è poco da aggiungere, ma è da ricordare che il Silvio Nazionale nel 1976 organizzò e finanziò la scissione del Msi facendo convergere alcuni deputati in Democrazia Nazionale. Operazione miseramente fallita, grazie al carisma e alle capacità e alla fede di Giorgio Almirante. Ma il Silvio Nazionale non demorde: nel già ricordato rinnovo del Colleggio Comunale, quando Gianfranco Fini si presentò quale candidato sindaco di Roma del Msi (come detto sfiorò il 50% dei consensi), Berlusconi caldeggiò la vittoria di Gianfranco Fini. Ormai Giorgio Almirante era morto, ma non Gianfranco Fini il quale (ma i giochi erano fatti) traghettò il Msi nel governo Berlusconi. Per accreditare questa operazione era necessario che il Msi perdesse i suoi connotati, e questo fu reso possibile con il Congresso di Fiuggi (gennaio 1995), dove con chiare manovre truffaldine i cospiratori riuscirono a spegnere la Fiamma del Msi, traghettandola in Alleanza Nazionale e trasformarono la platea del Congresso in una assise di antifascisti. Vi invito a leggere le Tesi Programmatiche.
Torniamo ai partecipanti dell’Assise Massonica del settembre 1994. Leggiamo i nomi del Sen. Giulio Maceratini e del messaggio dell’on Poli Bortone (quella del mi spezzo ma non mi piego!), entrambi ancora alti esponenti del Msi, Movimento di chiara ispirazione fascista, ricordo di nuovo: fascismo, nemico giurato della massoneria. Perché quella presenza, perché quel riconoscimento alla massoneria? Lascio le risposte ai lettori.
Ed ora passiamo alla casa di Montecarlo. Come premessa voglio ricordare che i beni del Msi erano notevoli in quanto numerosissimi erano i lasciti dei fascisti, beni che andavano ad arricchire le casse del partito; dopo, con la nascita di An e la morte del Msi, i lasciti diminuirono notevolmente. Come abbiamo scritto all’inizio voglio partire all’origine della faccenda, cioè dal lascito della Contessa Anna Maria Colleoni ad An. Posso scrivere delle corbellerie in quanto di leggi e di codici ne capisco poco o niente, però mi butto. Per quanto ho letto la donazione testamentaria della Colleoni (che per quanto ho capito si tratta di milioni di Euro) era vincolata ad una condizione:
A chiusura lancio un appello a coloro che ancora credono nella buona causa, come la intendeva Anna Maria Colleoni: uscite dalla cacca, lasciateci dentro gli infami. Pretendete di RIACCENDERE la fiamma del Msi. Ci siamo informati, a determinate condizioni l’operazione sarebbe fattibile.