“Storia del Novecento”

Giovanna Canzano
intervista
VINCENZO MARIA DE LUCA
26 settembre 2010

Vincenzo Maria de Luca presenta il nuovo mensile di studi storico-revisionisti:
“Storia del Novecento”.

«… L’eccezionalità di questo evento editoriale è tutta nel fatto che in un momento di seria decadenza etica ed economica come l’attuale, una “task force” di coraggiosi ricercatori storici ed una agguerrita casa editrice di lunghe vedute, hanno disinteressatamente unito i loro sforzi affinché giunga al maggior numero di italiani, e non solo, la forza dirompente ed entusiastica della verità non conforme…». (Vincenzo Maria de Luca)

Canzano 1- L’uscita di una nuova rivista storica è sempre una buona notizia per tutti: perché al di la delle nostre personalissime convinzioni di parte, più si parla di Storia e meglio è. Non credi?

DE LUCA – Certamente. Questo è anche lo spirito che anima da sempre quel sano revisionismo scientifico che non si è mai arreso alle scomode soluzioni preconfezionate, cercando al contrario sempre e solo di porsi le domande più “imbarazzanti”; quelle, per intenderci, più vicine ai cuori degli uomini liberi ma rifiutate a priori dal cinismo dei vincitori di turno.

Canzano 2- Come nasce il progetto “Storia del Novecento”?

DE LUCA – In primavera fui contattato dall’amico e storico Daniele Lembo, autore di numerosi libri ed articoli sulle Forze Armate Italiane nel secondo conflitto mondiale, per aderire ad un coraggioso progetto editoriale teso a riunire i principali studiosi italiani revisionisti in una rivista mensile da distribuire nelle maggiori edicole di tutta Italia oltre che per abbonamento ai già tanti appassionati di Storia.

Canzano 3- Naturalmente hai accettato…

DE LUCA – Ho accettato entusiasticamente e non solo per la lusinghiera attenzione verso la mia persona e il mio lavoro, ma perché ritengo che un mensile, per di più presente nelle edicole, sia il mezzo più veloce e indicato per dare subito maggiore eco agli studi degli esperti, rendendo altresì fruibili, “in tempo reale” al grande pubblico, tematiche e tesi che, se racchiuse solo in un libro, richiederebbero anni di tempo per la stesura, la pubblicazione, la distribuzione, la vendita, etc, etc.

Canzano 4- Chi c’è dietro questo progetto e chi vi parteciperà effettivamente?

DE LUCA – In primis la casa editrice MA.RO. di Pavia, da sempre coraggiosamente in prima linea nella pubblicazione di libri “politicamente scorretti” su aspetti poco conosciuti del Fascismo, della R.S.I. e dei nostri soldati nell’ultimo conflitto mondiale; tutti temi che la storiografia ufficiale ha sbrigativamente bollato come “non interessanti” o “faziosi”. Questo e molto altro con un occhio severo sui crimini e incongruenze dei vincitori; il tutto in una veste editoriale graficamente accattivante e con molte foto in ossequio al principio che se una cosa è buona può essere anche tendenzialmente armonica e bella. “Storia del Novecento” nasce dalle ceneri di una precedente rivista: “Storia del XX Secolo”, della quale raccoglie l’eredità, se possibile migliorandosi, ampliandone i contenuti e la sostanza con felici incursioni in avvenimenti della Prima guerra mondiale, come pure in altri di grande attualità come la strage di Ustica. Il nuovo Direttore Responsabile, Marco Bozzato ha pienamente abbracciato la tesi che il revisionismo storico per essere credibile deve essere “scientifico”. Come per ogni scienza, i fatti vanno dimostrati e non si possono piegare alle esigenze della parte che essendo vincente, in quel momento, cerca giustificazioni e legittimazioni alle proprie azioni.
I collaboratori sono tutti di prim’ordine, già autori di conosciuti ed apprezzati libri sui temi che ti accennavo: Daniele Lembo, Giovanni Marizza, Fernando Riccardi, Angelo Abis, il sottoscritto e tanti altri ancora.

Canzano 5- Certo, gli argomenti non sembrano essere di quelli più facili; c’è sempre il rischio di essere tacciati di partigianeria o di apologia, ci avete pensato?

DE LUCA – La nostra aspirazione ed il nostro impegno sono rivolti a presentare ai lettori una rivista rigorosamente storica, accessibile, documentatissima ed appetibile per qualunque lettore, di qualunque fede politica purché pronto a confrontarsi con l’evidenza dei fatti. Vorremmo contribuire ad avvicinare i giovani, gli italiani in genere, alla passione, o almeno alla curiosità, per gli studi storici. Vorremmo sottrarre i giovani alle insidie di una Storia scritta unicamente dai vincitori sulla pelle dei vinti, provando a “stuzzicare” la loro curiosità, infondendogli il benefico dubbio che non tutto ciò che è appare, necessariamente sia.

Canzano 6- Ti conosciamo da anni per i tuoi studi sulla Venezia Giulia e le foibe durante e dopo la seconda guerra mondiale; la tua collaborazione con la rivista riguarderà perciò questi temi?

DE LUCA – Certo, cara Giovanna, mi è stato chiesto di preparare un certo numero di articoli su questi temi che, come ben sai, sono una formidabile chiave di lettura per comprendere la vera natura del Comunismo e come questo abbia duramente infierito sui nostri connazionali d’Istria e Dalmazia con la tragedia delle foibe, delle uccisioni di massa, l’esodo biblico da quelle terre e l’internamento in campi di concentramento titini simili, se non peggiori, dei lager nazisti. Tutto questo più alcune “chicche” come la scoperta di una foiba in Dalmazia chiamata KEVINA JAMA della quale si parla in assoluto per la prima volta grazie ad un memoriale che la nipote di uno degli sventurati infoibati di quel luogo, mi ha consegnato perché lo facessi conoscere a tutti, rendendo così finalmente giustizia alla memoria del suo povero nonno.

Canzano 7 Il mio augurio è quello di un buon lavoro a te e a tutti i ricercatori coinvolti in questa avventura; l’auspicio di tanti e tanti numeri, per “Storia del Novecento” e la speranza che la buona storia ci aiuti ad essere persone migliori.

DE LUCA – Degli errori commessi non si può non prendere atto, come pure perseverarvi è tuttavia contemplato anche nel cristianissimo “libero arbitrio” e non si può certo impedire che un crimine si reiteri. Quello che però non va assolutamente negato o sottaciuto è il diritto alla conoscenza dei fatti e la verità storica che li accompagna; dopo di che ognuno di noi risponderà ad una giustizia superiore che, paradossalmente, e mi si perdoni l’audace accostamento, non potrà per sua intima natura e bontà, che essere genuinamente, autenticamente revisionista.

Per maggiori chiarimenti sulla rivista “Storia del Novecento”
Indirizzo e-mail: storiadelnovecento@tin.it
Edizioni MA.RO. Strada vicinale della Pieve, 10 – 27010 Copiano (PV)
Tel. 0382.968152 – Fax 0382.968093

BIOBIBLIOGRAFIA

Vincenzo Maria DE LUCA è nato a Roma nel 1958, è laureato in medicina e chirurgia. Appassionato di storia contemporanea, da alcuni anni si dedica allo studio di quei tragici avvenimenti che furono le foibe, l'esodo e le mutilazioni territoriali, successive al secondo conflitto mondiale, che sconvolsero letteralmente l'italianità di terre come la Venezia Giulia e l'Istria. Alterna alla sua attività di medico quella di ricercatore storico, soggiornando periodicamente a Trieste, Gorizia, e in Slovenia, dove raccoglie in prima persona documentazioni e testimonianze direttamente dai protagonisti, indipendentemente dalla loro nazionalità e fede politica.
E' socio della Società di studi Fiumani di Roma, della Unione degli Istriani, libera provincia dell'Istria in esilio, dell'Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia. E' membro del Comitato scientifico del Centro Studi e Ricerche Storiche “Silentes Loquimur” di Pordenone.

Per la casa editrice ‘Il Settimo Sigillo’ ha pubblicato:
FOIBE, Una tragedia annunciata. 2000 – E' difficile trovare nei libri di storia un'esatta documentazione sulle Foibe. Spesso leggiamo menzogne, falsità, approssimazioni. Questo libro, dopo un excursus sulla storia della Venezia Giulia, ne traccia una verità non di parte, al fine di far comprendere la tragedia di quei popoli e del loro genocidio ed esodo a lungo dimenticato.
VENEZIA GIULIA 1943, Prove tecniche di guerra fredda. 2003 – La Venezia Giulia del 1943 è stato teatro non solo di una guerra civile fra due fazioni in lotta, ma anche terra di conquista da parte del IX Korpus tititno. Ciò che è accaduto in quel lembo d'Italia, dalla nascita della Repubblica Sociale Italiana fino al trattato di Osimo, è stata una vera e propria guerra fredda; combattuta da due diverse concezioni politiche, da due opposte visioni del mondo. Non si può comprendere la storia del dopoguerra italiano e jugoslavo, fino alla crisi di fine secolo, se non si comprende l'origine della questione friuliana e dalmata, e il dramma dell'esodo di quelle popolazioni scacciate dalla propria terra. L'eccidio di Porzus è il momento più significativo ed emblematico di quella tragedia.
La memoria non condivisa. 2007 – Dopo “Foibe. Una tragedia annunciata” (riconoscimento “La Versiliana” 2001) e “Venezia Giulia 1943” (riconoscimento “Omaggio a Fiume” 2004), l'autore conclude la sua “trilogia giuliana” ripercorrendo, dal primo conflitto mondiale alla campagna militare italo-tedesca contro la Jugoslavia dell'aprile 1941, le tappe fondamentali della questione dei confini orientali e di una memoria storica tra italiani e slavi ancora oggi non condivisa
http://openlibrary.org/authors/OL1387388A/Vincenzo_Maria_de_Luca

giovanna.canzano@yahoo.it
338.3275925
Giovanna Canzano – © – 2010

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