Gli effetti della malapolitica

Negli ultimi 10 anni, secondo il rapporto Cgil sulla crisi del salari, i lavoratori dipendenti italiani hanno perso 5.453 mila euro di potere d'acquisto.
E' un dato preoccupante. L'ennesimo degli ultimi mesi. Gli italiani sono più poveri. Perdere quasi 5.500 euro in dieci anni aggrava la già deprimente condizione dei lavoratori dipendenti italiani, al 23° posto nell'area Ocse in quanto a salari, peggio di Irlanda e Grecia.
La disoccupazione galoppante colpisce un giovane italiano su tre e i contratti nazionali del lavoro di molte categorie non vengono rinnovati con puntualità. E se dall'economia reale emerge un dato così negativo sul potere d'acquisto, significa che non solo i Ccnl non vengono aggiornati e rinnovati, ma è come se i salari fossero stati oggetto di downgrade.
In una situazione così grave, alle porte di un autunno caldissimo per l'economia italiana a causa della scadenza degli ammortizzatori sociali, il Governo si prende il lusso di fare a meno di un ministro dello Sviluppo Economico da ben 146 giorni. Certo, non sono affatto convinto che un ministro nominato da Berlusconi possa risolvere le cose. Anche perché al momento gli unici provvedimenti varati da quel ministero sono serviti ad agevolare Mediaset. Insomma, altro che interessi del Paese, il premier si fa le leggi ad uso e consumo personale. Per questo sono convinto che l’unica speranza è mandare a casa tutto il governo. E in fretta.
L'economia italiana deve cambiare passo, perché glielo chiede quella globale. Il sistema produttivo va ridisegnato, perché è ormai impossibile pensare di competere con i Paesi in forte espansione come India e Cina. Il debito pubblico italiano presto raggiungerà quota 200 miliardi di euro. Viviamo in una Nazione che non è più nostra.
Per salvare la vita ad un paziente disperato come il Paese Italia, è necessario allontanare “dracula-Berlusconi” dal pronto soccorso. Questo Governo, alle prese con un enorme conflitto d’interessi, ha ingessato la Nazione su 4-5 leggi. Nessuno si occupa più dei lavoratori, dei ceti medi sempre più a rischio povertà, dei giovani che non hanno un futuro.
Dopodomani, alla Camera, c'è un'occasione unica: possiamo mandare a casa questo Governo. Sono alla canna del gas e lo si evince dal loro comportamento e dal ricorso alla solita tecnica: la confusione mediatica, cioè alzare i toni sul nulla per spostare l'attenzione. Così siamo costretti a sorbirci gli insulti di Bossi, quando il vero insulto è lui, biologicamente parlando, o i dossieraggi su Fini.
Chi dopodomani gli voterà ancora la fiducia sarà solo un suo complice. E tanto basta per appartenere a quella cerchia di politici che se ne infischiano del Paese.

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