Rinasce Palazzo Barberini

Roma, Palazzo Barberini

Palazzo Barberini torna finalmente a mostrare la propria bellezza e i tesori della Galleria Nazionale di Arte Antica.
Si sono conclusi i grandi lavori che restituiscono al pubblico il nuovo grande spazio espositivo dell'intero piano terreno del palazzo, già sede del Circolo delle Forze Armate.
Si tratta del traguardo più importante nel definitivo assetto della Galleria Nazionale. Si concretizza finalmente, proprio in concomitanza con le celebrazioni di Roma Capitale, quel progetto ideato fin dal 1883, ispirato alla creazione di una grande Galleria Nazionale nella capitale dell'Italia da poco unita. Un progetto che non è stato possibile realizzare fino ad oggi a causa degli spazi ristretti di Palazzo Corsini, prima sede della Galleria, e dei molteplici usi di Palazzo Barberini durati fino al 2006, incompatibili con la vitale attività di un museo.
Nelle parole del Sottosegretario ai Beni e alle Attività Culturali Francesco Maria Giro, “finalmente con l'apertura della grande Galleria Nazionale di Roma si colma una lacuna storica durata quasi 140 anni: la capitale d'Italia, alla pari delle altre capitali del mondo, avrà un suo piccolo Louvre dove saranno visibili capolavori straordinari costretti finora nei depositi; opere dal 1200 al nostro Rinascimento, sottratte al pubblico, del Lippi, Perugino, Bellini e Lotto, fino al nuovo allestimento dei capolavori del Caravaggio”.
L'idea di fondare a Roma, nuova Capitale dello Stato Unitario, una grande Galleria Nazionale “degna della Capitale d'Italia”, che la mettesse alla pari delle altre capitali europee, nasce nel 1883, con la donazione allo Stato della collezione della famiglia Corsini e si concretizza con l'inaugurazione del primo nucleo della Galleria Nazionale nel 1895 alla presenza del Re d'Italia. Alla donazione Corsini si aggiunsero nel tempo numerose altre donazioni e acquisti fino ad arrivare a circa 2300 opere, un patrimonio considerevole ricco di capolavori assoluti, per i quali mancava però uno spazio espositivo adeguato.
Per complesse circostanze storiche il progetto della grande Galleria Nazionale di Roma, così fortemente voluto dai nostri antenati post-unitari, non si è mai finora potuto realizzare, neppure dopo l'acquisto di Palazzo Barberini (1949), che doveva diventarne splendida sede, soprattutto per le note vicende legate alla presenza del Circolo Ufficiali che fino al 2006 occupava la metà del palazzo (pari circa a 5000 mq).

È quindi una opportunità straordinaria che le celebrazioni per i 140 anni di Roma Capitale coincidano con l'apertura di tutto il piano terra di Palazzo Barberini, finalmente recuperato e quindi, di fatto, con la vera e propria concreta rinascita dell'idea della grande Galleria Nazionale di Roma. La realizzazione di un sogno nato tanto tempo fa, subito dopo la proclamazione di Roma capitale.
Al piano terra, negli spazi che nel Seicento erano destinati ad appartamenti del cardinale Antonio Barberini, nipote del papa, si aprono le nuove sale espositive destinate alla Pittura dei secoli XII-XV in cui saranno presenti dipinti che escono dai depositi per essere finalmente ammirati dai visitatori. Ad esse si aggiungono le 15 sale del piano nobile con le opere fino al XVII secolo, con il nucleo delle opere dei Caravaggeschi, mentre si prevede di ampliare la Galleria, nella primavera del 2011, con le 12 sale del secondo piano, dedicate alle collezioni che vanno dal tardo barocco al '700, e con l'appartamento settecentesco abitato dai Barberini fino al 1964 e rimasto miracolosamente intatto, che completeranno il percorso espositivo della Galleria Nazionale, destinata a diventare finalmente, con le sue 500 opere esposte in 36 sale e gli innumerevoli capolavori, uno dei più importanti musei del mondo.
Tra le opere più note finalmente visibili nelle nuove sale al piano terra ricordiamo l'icona della Madonna Advocata, la Annunciazione di Filippo Lippi, il Ritratto virile di Giovanni Bellini e il San Gerolamo del Perugino. Il percorso termina nella suggestiva Sala delle colonne, completamente recuperata dal sofisticato e raffinato restauro operato dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici di Roma, il cui decoro naturalistico sembra già introdurre ai contigui spazi del giardino
Al piano nobile, dove sono già aperte al pubblico dieci sale con opere che vanno dal Rinascimento al primo Barocco, da Raffaello a Caravaggio, si aprono cinque nuove sale che illustrando l'arte di transizione tra manierismo e naturalismo. Anche in questo caso usciranno dai depositi dipinti celebri che non vengono visti da anni, tra questi il Paesaggio con Villa Sacchetti di Pietro da Cortona, il Paesaggio con Agar e l'angelo di Nicolas Poussin, il Giudizio di Salomone di Valentin de Boulogne. Si potranno vedere insieme le tante opere dei caravaggeschi, che costituiscono nella Galleria un nucleo estremamente significativo per numero e qualità artistica. Parallelamente si percorreranno i fastosi ambienti monumentali: la Sala dei Marmi allestita con tele barocche di grandi dimensioni e statue, la Sala Ovale e il Salone di Pietro da Cortona in cui, per l'occasione, verrà esposta e suggestivamente illuminata la Fornarina di Raffaello, quadro-simbolo della grande Galleria Nazionale ritrovata, fortemente voluta dal Ministro Sandro Bondi e dal sottosegretario Francesco Maria Giro, che ha seguito con passione e costanza l'andamento dei lavori e la realizzazione di questo storico evento.
Per l'occasione tutte le opere sono state revisionate o restaurate dal Laboratorio di Restauro del Polo Museale Romano, in parte grazie al contributo di AXA MPS, di Arpai, la sala multimediale è stata realizzata dalla Fondazione IBM Italia mentre le audioguide in italiano, inglese e francese, sono state realizzate con il sostegno del Gioco del Lotto.
Fonte dati: Soprintendenza Speciale per il PSAE e per il Polo Museale della Città di Roma

BONDI: FINALMENTE UNA GALLERIA NAZIONALE D'ARTE ANTICA
“E' una grande giornata per l'arte italiana perche' dopo decenni prende finalmente vita la Galleria Nazionale di Arte Antica. Gli italiani e gli stranieri potranno vedere i capolavori di questa galleria che e' fra le piu' importanti al mondo”. Lo ha detto il ministro dei Beni culturali, Sandro Bondi, presentando il restauro di Palazzo Barberini. Occupato in parte dalle forze armate e da altri istituti fino al 2006, il palazzo e' stato oggetto di un importante intervento di restauro costato circa 20 milioni di euro. “I nostri giovani restauratori hanno fatto un lavoro straordinario”, ha aggiunto il ministro, “e io, che ho il privilegio di tagliare oggi il nastro, non posso non ricordare quanto e' stato fatto anche dai miei predecessori per la realizzazione di questa grande opera. Un Paese come il nostro va avanti, si sviluppa soltanto se c'e' continuita'. Quando mettiamo da parte le polemiche meschine”, ha concluso, “siamo piu' bravi e veloci degli altri Paesi a fare le cose”. Alla conferenza stampa di presentazione hanno partecipato anche il sottosegretario Francesco Giro e i massimi dirigenti del ministero. Giro ha spiegato che “con questa apertura si colma una lacuna storica durata quasi 140 anni: la capitale d'Italia avra', alla pari delle altre capitali del mondo, un suo piccolo Louvre dove saranno visibili capolavori straordinari costretti finora nei depositi”.
Nel sottolineare che Bondi ha “scardinato un sistema che era immobile” nel settore della cultura, Giro ha poi assicurato che il ministero provvedera' ora al completamento dei lavori. Infatti, mancano ancora il rifacimento di due facciate -quella posteriore, che da' sul giardino e che fu progettata da Maderno, e quella laterale, su piazza Barberini- per il quale sono gia' pronti 3,5 milioni di euro e i lavori per l'apertura del secondo piano, per i quali sara' necessaria una somma analoga, come ha spiegato in seguito Federica Galloni, direttore regionale del Lazio.
In tutto, sono state riaperte quattordici sale, nove al pian terreno e cinque al piano nobile. La soprintendente per il Polo museale della citta' di Roma, Rossella Vodret, ha dal canto suo sottolineato che “il problema piu' grande e' stato liberare il palazzo, in particolare il pian terreno dove si trovava il Circolo Ufficiali” e che “oggi si realizza forse un sogno di tre generazioni di storici dell'arte”.
Un sentimento, questo, condiviso anche da Mario Lolli Ghetti, direttore generale per il paesaggio, le belle arti, l'architettura e l'arte contemporanee: “Non avrei mai creduto di vedere, nel corso della mia vita, la nascita di questo grande museo”. E il direttore generale per la valorizzazione del patrimonio culturale, Mario Resca, ha aggiunto che La Fornarina di Raffaello sara' il quadro-icona del museo.
L'inaugurazione sara' domenica con una iniziativa ad hoc, 'Notte a Palazzo Barberini', che consentira' al pubblico di scoprire non solo le nuove sale ma anche di visitare la Galleria Corsini, seconda sede della Galleria Nazionale di Arte Antica, collocata all'interno di Palazzo Corsini. Per l'occasione sara' inoltre possibile accedere, con una visita guidata, alla Villa Farnesina Chigi, attigua a Palazzo Corsini, dove si trovano affreschi di Raffaello e Sebastiano del Piombo, e all'Orto Botanico, immenso giardino che sale fino al Gianicolo in una sequenza di rarita' vegetali.
L'accesso ai siti sara' gratuito e fino ad esaurimento posti. Non sara' necessaria alcuna prenotazione e un servizio di navetta colleghera' Palazzo Barberini con il nucleo dei siti trasteverini. Spettaccoli musicali e illuminazioni speciali creeranno infine un'atmosfera particolarmente suggestiva. Il ministro Bondi ha inoltre riferito di aver ricevuto un messaggio di apprezzamento dal premier Silvio Berlusconi che visitera' il museo la settimana prossima.
fonte dati: AGI

BONDI: UNA RIFORMA PER RENDERLI AUTONOMI
“Vogliamo rendere i musei autonomi dal punto di vista gestionale e finanziario. E' una grande riforma che dobbiamo fare”. Lo ha detto il ministro dei Beni culturali, Sandro Bondi, presentando il restauro di Palazzo Barberini, sede della Galleria Nazionale d'Arte Antica. “L'Italia”, ha sottolineato, “e' l'unico Paese dove i musei sono diramazioni delle soprintendenze”.
fonte dati: AGI

FRANCESCO MARIA GIRO: CON PALAZZO BARBERINI UN ALTRO TASSELLO NELLO STRAORDINARIO MOSAICO DEI MUSEI STATALI
Francesco Maria Giro, Sottosegretario ai Beni e alle Attività Culturali ha dichiarato: “L’apertura del nuovo Palazzo Barberini è un altro tassello dello straordinario mosaico di musei che stiamo valorizzando sull’intero territorio nazionale. Accanto al rilancio delle grandi aree archeologiche di Roma e di Pompei oggi il Ministro Bondi ha compiuto un altro passo in avanti nella promozione dei musei statali italiani. Da quando ci siamo insediati al Governo, stiamo rispettando le tappe di un cronoprogramma assai ambizioso che ha già previsto l’ammodernamento del Museo Archeologico di Napoli, l’apertura di Palazzo Barberini, la consegna entro il mese di dicembre di quest’anno dell’intero piano terra delle Gallerie dell’Accademia a Venezia con un recupero architettonico straordinario delle strutture palladiane, i lavori in corso per i Nuovi Uffizi e il progetto della Nuova Brera. Con il nuovo Palazzo Barberini Roma avrà finalmente il suo Louvre, dove sarà possibile ammirare la bellezza delle architetture del Bernini e del Borromini e dove è conservata una preziosissima pinacoteca di arte antica con le opere di Raffaello, del Perugino, di Bellini, di Lippi e del Caravaggio. Questo nuovo museo di Palazzo Barberini adesso ha le carte in regola per competere con i grandi musei d’Europa e per questo sono lieto che, accanto al Ministro Sandro Bondi nell’inaugurazione che avrà luogo questa sera, è prevista anche la presenza del Vicepresidente della Commissione Europea Antonio Tajani, fortemente impegnato a Bruxelles nel rilancio del patrimonio culturale europeo come risorsa irrinunciabile del turismo”.
fonte dati: Comunicato Stampa MiBAC

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