“A me sembra che il popolo italiano dal '94 abbia confuso il berlusconi(smo) con Berlusconi lo Statista”. Quando parlo di “popolo” non mi riferisco solo all’elettorato, ma anche ai partiti e af-Fini. Gli “ismi” sono delle semplici teorie discutibilissime, la prova del nove e’ la loro efficacia. Non bisogna essere un filosofo per capirlo, si chiama pragmatismo, anche se a volta in politica puo’ essere un concetto ambiguo, se i risultati sono omessi o taroccati. Detto cio’, mi auguro di non essere uscito un po’ troppo fuori dal mio metodo semplicistico di trattare la politica. Qui purtroppo bisogna giudicare lo Statista, ossia la carica istituzionale, che ha coperto e copre. Silvio Berlusconi, diciamolo senza mezzi termini, non e’ mai stato un politico serio e “pragmatico”, inteso come quarta carica istituzionale piu’ alta dello Stato. Il suo antistuzionalismo e’ noto a tutti. Culminato dagl’ultimi attacchi al Presidente della Camera, chiedendone le dimissioni per motivi non attinenti al regolamento parlamentare. I suoi continui attacchi all’ Ordine della Magistratura, organo indipendente a autonomo politicamente. Alla Corte Costituzionale:” E’ tutta di sinistra, pare abbia detto”, dimendicando che solo un terzo e’ nominato e votato dal parlamento in seduta comune. Questo e’ anche un attacco al Capo dello Stato, visto che un altro terzo e’ nominato dalla Presidenza della Repubblica. Un vero Statista si affida in primis alla Costituzione [ art. Cost.3] e in secondo luogo alle Istituzioni. Sfido chiunque a ricordarmi un solo episodio dove l’amico Silvio abbia apprezzato l’operato delle Istituzioni. Bisogna mandarlo a casa non perche’ e’ il padre del berlusconismo e figlio del leghismo, ma perche’ e’ stato un pessimo Statista! Sia lo Stato, sia il Popolo ora come ora, ha bisogno ci credere nelle Istituzioni e chi le rappresenta, ma con un “Primo Ministro” ( oh sono un patito delle virgolettate) che un giorno si e un giorno si, le attacca continuamente, non fa sicuramente bene al futuro del Paese.
