Unicredit. Lannutti: Gheddafi tenta scalata con Frattini complice

Elio Lannutti

“Il coinvolgimento di Alessandro Profumo nella scalata a Unicredit di Gheddafi è innegabile, come l’IdV aveva già denunciato; l’ad di Unicredit dovrebbe avere il buongusto di dimettersi prima di essere giustamente denunciato per ignavia. E intanto, il ministro Frattini continua a spalleggiare la minaccia del dittatore libico sui 5 miliardi di euro fatta all’Unione Europea”.

Lo afferma il senatore Elio Lannutti, Capogruppo IdV in Commissione Finanze e Tesoro. Con riferimento alla volontà del Presidente della Fondazione Crt Comba di chiarire in assemblea l’operato di Profumo, Lannutti aggiunge che “allo stesso modo Frattini deve riferire sulla questione e smetterla di essere lui strumento del Colonnello. Anche Tosi, sindaco leghista di Verona, lo giudica tutto fuorché un investitore internazionale. Il ministro inizi a preoccuparsi degli interessi nazionali e lo faccia subito: questa è una settimana cruciale per Unicredit, ed è già iniziata in calo a Piazza Affari”.

Lannutti sottolinea infine “l’irresponsabile complicità del Governo nei torbidi affari della Libia a danno dell’economia italiana e dell’immagine del nostro Paese nella comunità internazionale: Frattini ha affermato che la posizione Ue in merito alla richiesta di Gheddafi fa ridere. Purtroppo è il nostro ministro degli Esteri che fa piangere”.

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