Opere pubbliche bloccate in Regione Lazio

Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti:”Non si può essere ambientalisti solo con le parole, c’è bisogno di fatti. Certe occasioni andrebbero colte al volo e non fatte affossate da lungaggini burocratiche e da scarsa attenzione”

Oltre 180 progetti per la realizzazione d’impianti ad energia pulita tra parchi eolici e fotovoltaici, decine di cave, strade e parcheggi, porti e discariche, metanodotti e stabilimenti industriali, in maggioranza realizzati da società private con capitali propri sono bloccati in Regione Lazio in attesa dell'ok necessario per l'apertura dei cantieri. Le opere non riescono a vedere la luce perché il Dipartimento Territorio, da cui dipende l'ufficio deputato al rilascio della Valutazione d’impatto ambientale, ritarda l'istruttoria.”Siamo di fronte – ha detto Roberto Soldà vicepresidente dell’Italia dei Diritti – ad un’amministrazione disattenta ai temi che riguardano l’ambiente e che, invece di fare da volano ad iniziative meritevoli che vanno incontro alle esigenze reali dei cittadini, si mette di ostacolo nella realizzazione di opere ed impianti che sarebbero di grande beneficio per tutta la regione”.

La sostanza del problema è che progetti che potrebbero far ripartire l’economia laziale, produrre sviluppo e occupazione a costo zero per la Regione e per i cittadini, si lasciano chiusi in un cassetto senza che gli si dia una risposta, provocando oltretutto il disappunto e la preoccupazione delle aziende che hanno fin qui investito somme di denaro importanti. “Quando si parla di tematiche ambientali – ha concluso l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro – le persone si dovrebbero sciacquare la bocca, e quello che sta accadendo in Regione ne è l’ennesima dimostrazione. Non si può essere ambientalisti solo con le parole, c’è bisogno di fatti. Certe occasioni andrebbero colte al volo e non fatte affossate da lungaggini burocratiche e da una scarsa attenzione”.

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