“Il fenomeno del precariato nella scuola, che ha le sue origini negli anni ’80 quando la scuola e’ stata utilizzata come un grande ammortizzatore sociale, non e’ da addebitare a questo governo”. Lo ha affermato il ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, durante il question time della Camera, nel quale ha risposto cosi’ a un’interpellanza del senatore Di Pietro (Idv).
“In realta’ ci sono precari che stanno in graduatoria da 10-15 anni e quindi e’ sbagliato cercare di legare il tema del precariato a una Finanziaria, che sicuramente ha determinato un piano di razionalizzazione della pianta organica della scuola. I numeri della Finanziaria non portano a un precariato di 100 mila persone: il taglio nel 2009-2010 e’ di 42 mila posti ma ci sono stati 30.000 pensionamenti e 22.000 nell’anno in corso. Percio’ i numeri non sono intorno ai 100 mila ma sono molti meno, circa 12.000 posti per il 2009-2010 e 3.000 per il 2010-2011. Non sono poca cosa, ma questi precari hanno avuto tutti la possibilita’ di un posto di lavoro grazie al decreto salva-precari e agli accordi siglati con molte regioni del nord come del sud. Certo alcuni hanno preferito l’indennita’ di disoccupazione ma un’opportunita’ di rientrare a scuola e’ stata offerta a tutti. E’ chiaro che ci vorranno invece anni per assorbire il precariato che noi abbiamo ereditato e che non puo’ essere ascritto alla responsabilita’ di questo governo”.