Dopo la Fiera del Levante…

di Francesco Bello

Anche quest’anno, nonostante la discutibile assenza del Presidente del Consiglio (per la seconda volta in due anni), la Fiera del Levante di Bari si è riproposta come occasione di lancio o di rilancio di grandi temi politici e socio-economici di caratura nazionale.
Il Sud, grande protagonista di tutti gli interventi, è stato al centro del lungo discorso del Ministro per i rapporti con le regioni, il pugliese Raffaele Fitto: nel solco della migliore tradizione della Campionaria Internazionale barese che ha già visto nascere, fra le tante cose, la Cassa per il Mezzogiorno agli albori degli anni 50 dello scorso secolo e, quarantanni dopo, la grande idea di Pinuccio Tatarella del Polo della Libertà e di Oltre il Polo, sulla cui stringente attualità e necessità bisognerà tornare e seriamente a riflettere.
Siamo rimasti colpiti nell’ascoltarlo: tutti i punti da lui toccati quali prossimi imprescindibili appuntamenti per il governo Berlusconi, sono gli stessi che da mesi Generazione Italia e Futuro e Liberta’ hanno messo ai primi posti dell’agenda politica nazionale.
E’ paradossale che proprio queste preoccupazioni e le sollecitazioni per una visione più collegiale e accorta dell’azione di governo abbiano determinato l’espulsione dal PDL del suo cofondatore, Gianfranco Fini e di alcuni parlamentari.
Ci chiediamo come mai non siamo stati ascoltati, come mai ci hanno trattato come una sorta di pericolosa malattia da estirpare velocemente, quando invece l’obiettivo era quello di riportare all’attenzione del governo temi e problemi di fondamentale importanza.
Come il lavoro, la formazione ed il destino di migliaia di giovani, specie meridionali, ancora costretti alla migrazione pressochè forzata per trovare lavoro, quando non addirittura all’espatrio per poter spendere i propri talenti nella ricerca scientifica.
O ancora la riforma elettorale che sta a cuore anche a qualificati esponenti dell’opposizione che sono maggioranza e governo a Bari e in Puglia.
E infine il Sud, il piano del suo rilancio, al momento solo ancora annunciato per l’autunno da Fitto. Tutti temi concreti, veri e urgenti, che toccano da vicino le vite ed il destino di milioni di nostri connazionali e le prossime strade che il nostro paese intende percorrere in Europa e nel mondo globalizzato.
E qui crediamo necessario sottolineare che, viste le priorità enunciate dal Ministro (e quindi dal Governo) diviene ancora più incomprensibile l’ostracismo perpetrato nei confronti di Futuro e Liberta’ e ineludibile la necessità del confronto e della discussione, non solo all’interno della maggioranza di centro destra ma anche con quelle forze di opposizione che si mostrino ragionevolmente indirizzate a mettere al primo posto il bene comune e l’interesse del paese, invece di privilegiare le pulsioni ideologiche o di partito.
“Il Sud ha smesso di tacere” ha declamato il governatore Vendola chiudendo il suo discorso.
La questione meridionale, a nostro parere, va affrontata come “questione nazionale”, con senso di responsabilita’ e risposte serie da parte del Governo.
Risposte, per esempio, su come si pensa a riconfigurare quello che a molti del nostro stesso schieramento appare come uno strapotere della Lega, i cui atteggiamenti di chiusura nei confronti di un federalismo davvero solidale sono quanto meno incompatibili con un ‘idea del governo del paese che non abbandoni le vie maestre della solidarietà e salvaguardi un’idea di sviluppo che non lasci, seriamente, nessuno indietro.
Anche da questo passera’ la verifica parlamentare di fine mese, aldila’ di tutte le annunciate e apprezzate buone intenzioni.

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