Il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, attende “fiducioso” la sentenza che a dicembre la Consulta pronuncera’ sul legittimo impedimento. Alfano, in un colloquio con il ’Corriere della Sera’, spiega che se la Corte non cassasse il provvedimento “saremmo davanti a una svolta della legislatura” e “si potrebbe iniziare a tessere la tela delle riforme costituzionali”.
Un “viottolo” sinora inaccessibile. Alfano non intende politicizzare la sentenza della Consulta, ma, spiega, c’e’ un nesso tra “una sentenza fondata sul diritto” e gli “inevitabili” effetti politici “che produce”. Perche’ “in un clima svelenito dalle polemiche sulla giustizia, si potrebbero riannodare i fili che legano le persone di buonsenso dei due schieramenti. A quel punto sarebbe un dovere del governo e della maggioranza provare a far convergere le forze politiche piu’ responsabili sulla riscrittura delle regole, comprese quelle sulla giustizia. Nostro dovere sarebbe ricercare le piu’ ampie convergenze. Nel profondo del paese -fa ntare il titolare del dicastero di via Arenula- esistono fenomeni che, come fiumi carsici, scompaiono per poi riapparire. Penso alle violenze di questi giorni, che possono essere incanalate sul binario democratico e parlamentare, producendo una spinta verso le riforme. Oppure possono provocare effetti disastrosi. Tutto dipende dalle risposte che sapra’ dare la politica”. E questa e’ una “sfida” che non puo’ non coinvolgere l’opposizione. “Apparentemente al bivio c’e’ Berlusconi in realta’ ci sono un po’ tutti”. E tutti, saranno “chiamati a scegliere”.
