Il silenzio delle democrazie è la migliore arma dei tiranni

Antonella Napoli, Presidente di Italians for Darfur

Aggiornamenti sulla campagna di Italians for Darfur per il Darfur: da maggio 2006 chiediamo a Rai, La7 e Mediaset che si parli del conflitto in Darfur. E non solo. Il silenzio delle democrazie è la migliore arma dei tiranni.

SOMMARIO:
-19 settembre: appuntamento con la musica per Sudan365

-Rapporto “Renewing the Pledge”

– InvFactor e Italians for Darfur per l'istruzione

-Nomadi arabi ad Abyei

-L'Italia abbandona il Darfur

-L'Unione Africana contro la CPI sul caso Bashir

Cari amici,

il 19 settembre i delegati della coalizione internazionale per i diritti umani in Sudan, di cui Italians for Darfur è componente per l'Italia, consegneranno una video-petizione ai leaders seduti all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite. L'iniziativa fa parte della campagna SUDAN365, che abbiamo lanciato a gennaio e che porteremo avanti fino alla fine dell'anno, in vista delle storiche votazioni per l'indipendenza del Sud Sudan il prossimo gennaio.

TI ASPETTIAMO IL 19 SETTEMBRE, ORE 11.00 AL CIRCO MASSIMO A ROMA, CON TONY ESPOSITO E I TAMBURI DI CIRCLES.IT: SUONA INSIEME A NOI IL RITMO PER LA PACE!

Perchè SUDAN365?

A cinque mesi dal referendum sull'indipendenza del Sudan, il Sudan è drammaticamente impreparato all'evento e si corre il rischio di un ritorno alla guerra civile tra Nord e Sud del Paese, tra centro e periferie del Sudan.

E' quanto emerge dal nuovo rapporto prodotto da una coalizione internazionale di 26 organizzazioni umanitarie e sui diritti umani, tra cui, per l’Italia, Italians for Darfur Onlus.

Il rapporto “Renewing the Pledge” è ora disponibile anche in Italiano grazie ai bloggers della rete di supporto alla campagna per i diritti umani dell'associazione.

Disegno di Emilio Caccaman, (www.myspace.com/caccaman) siciliano, editore e disegnatore di fumetti, che accomapagna la pubblicazione del nuovo rapporto “Renewing the Pledge” in italiano.

Il rapporto chiede un'azione urgente dei capi di Stato africani che si sono riuniti in uno dei più importanti summit dell'Unione Africana in Uganda, dal 19 al 27 luglio scorso.
Nel nuovo rapporto unificato Renewing the Pledge: Re-Engaging the Guarantors to the Sudanese Comprehensive Peace Agreement, la coalizione internazionale avverte: “Le lancette battono velocemente verso quello che potrebbe essere il più importante appuntamento nella storia moderna del Sudan – due referendum in Sudan che potrebbero sfociare nella rottura del più grande stato africano.” In aggiunta al referendum sull'indipendenza del Sud, un altra votazione avrà luogo simultaneamente nell'area di Abyei, per determinare se unirsi o meno al Sud Sudan.

Il Comprehensive Peace Agreement (CPA) fu siglato il 9 gennaio 2005, ponendo fine a una guerra civile durata decenni e che uccise circa 2 milioni di civili. Ma poche delle problematiche escluse dal trattato, come l'accordo sul greggio e sui confini che erano stati negoziati dopo aver segnato il CPA, sono stati mai risolti. Il CPA scade in meno di un anno, e a quel punto tutti gli accordi presi nel frattempo non saranno più validi.

Una serie di organizzazioni, dette Garanti, si sono impegnate ad aiutare il Sudan affinché implementi gli accordi del CPA. Il rapporto avvisa che i Garanti hanno solo sei mesi per rispettare quella promessa.

“Il CPA ha tenuto insieme il Nord e il Sud Sudan e ha posto fine a uno dei piu terribili conflitti del ventesimo secolo. Il fallimento del referendum potrebbe spingere il Sudan nuovamente verso un’altra guerra. La comunità internazionale deve ora concentrarsi sulla opportunità fornita dal CPA e assicurare che un libero ed equo referendum abbia luogo” ha detto Osman Hummaida, Direttore Esecutivo dell’African Centre for Justice and Peace Studies, un membro della coalizione.

“Un accordo per distribuire i proventi del greggio era strumentale al raggiungimento della pace tra Nord e Sud del Sudan. Come le preparazioni per il referendum iniziano e si paventa la possibilità per l’indipendenza del Sud, sarà vitale che vengano risolte le problematiche sul petrolio al fine di prevenire un ritorno alla Guerra,“ ha detto Rosie Sharpe del Global Witness, altra organizzazione della coalizione.

Mentre il tempo va avanti inesorabile nel Sud, gli episodi di violenza si sono intensificati in Darfur e i diritti umani vengono violate nel Nord. Il rapporto denuncia che, negli anni passati, “l’attenzione internazionale si è concentrata nel Sud Sudan, rinnegando la più importante lezione degli anni passati: che i conflitti multilaterali del Sudan vanno affrontati politicamente.

Il dossier chiede inoltre al Sudan di assicurare che tutti i cittadini sudanesi, siano essi nel Nord o nel Sud, siano protetti prima e dopo i referendum.

Scarica il rapporto 2010 “Renewing the Pledge” in italiano, all'indirizzo : http://www.italianblogsfordarfur.it/adverts/RENEWING_THE_PLEDGE_ITA.pdf

continua dal blog:

InvFactor dichiara guerra all'ignoranza

Una iniziativa di solidarietà unisce Italians for Darfur a “Inv Factor – anche tu genio!”, il progetto di valorizzazione del talento e delle intelligenze dei giovani italiani dai 15 ai 19 anni pensato da Leo Sorge e Rossella Palomba, che ha ricevuto la Medaglia di rappresentanza del Presidente della Repubblica.
Inv Factor si rivolge ai giovani studenti, mentre Italians for Darfur si occupa di solidarietà in Sudan: ecco la decisione di aiutare una scuola delle aree più depresse della grande nazione africana, sconvolta da guerre civili sconfinate nel genocidio. La scuola verrà finanziata direttamente, grazie anche all'aiuto di difensori dei diritti umani sudanesi e operatori umanitari in loco.

SPLM: Khartoum finanzia l'insediamento di nomadi arabi nel Sud Sudan in vista del referendum.

Il portavoce del Sudan People Liberation Movement, Yasir Arman, ha riferito oggi ai microfoni di Reuters che il National Congress Party starebbe finanziando l'insediamento di popolazioni nomadi Arabe nel nord della regione di Abyei, nella zona più critica al confine tra Nord e Sud Sudan, per modificare il peso demografico del voto refrendario del 9 gennaio prossimo sull'indipendenza del Sud Sudan.

La regione di Abyei, per la sua ricchezza di greggio, è tra le regioni da sempre più contese tra Nord e Sud del Paese.

Anche l'International Crisis Group avrebbe osservato dislocazioni di forze militarizzate lungo i confini, auspicando l'aumento dei controlli del contingente delle Nazioni Unite, sempre più criticate per i costi e le lentezze burocratiche, a fronte di risultati poco confortanti sul piano della sicurezza nella regione.

Missioni: vile decisione Italia di lasciare Darfur.

“Mentre il Consiglio di sicurezza dell'Onu rinnova all'unanimità la missione di pace in Darfur e la Comunità internazionale é sempre più impegnata aprevenire una nuova guerra civile in Sudan, l'Italia – conil voto finale oggi in Senato – sceglie di abbandonare laregione dove é in corso la più grande crisi umanitariadel mondo con la scusa di non aver ottenuto i visti per imilitari che dovevano dare supporto a Unmid”.
E' quanto denuncia l'associazione 'Italians for Darfur,promotrice della campagna per il Sudan in Italia.
“Venire meno agli impegni nei confronti del Darfur – silegge in una nota – non é solo una decisione politicasbagliata che causa un danno d'immagine al nostro Paese, chenega il suo contributo all'Onu – che tra l'altro si eraproposta di sbloccare i problemi burocratici che bloccavanola missione italiana – per il mantenimento della pace inSudan, ma é anche un'azione vile soprattutto perchèl'Italia é tra i garanti del rispetto dell'accordo di pacedel 2005 che sancì la fine dell'ultra ventennale guerracivile tra Nord e Sud”.

L'Unione Africana frena su Bashir: stop alla cooperazione con la Corte Penale Internazionale .

A Kampala, i capi di Stato africani hanno deciso di muoversi contro la decisione presa dalla Corte Penale Internazionale di emettere un mandato di arresto contro il Presidente sudanese Bashir. Una decisione che allontana definitivamente la speranza di un cambiamento nello scenario politico dell'Africa e che scredita senza opportunità di ritorno il Tribunale Internazionale.

Ti aspettiamo il 19 settembre, ore 11.00 al Circo Massimo a Roma.

Cordiali saluti.

Cc: Campagna on-line di Italians for Darfur (IB4D) – http://www.italiansfordarfur.itblog@italianblogsfordarfur.it
La newsletter è consultabile anche on-line e scaricabile in formato PDF, alla pagina Newsletter del sito.

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