Kermesse culturale a Sanremo della poetessa italo-francese Maria Salamone

Ennesimo récital della poetessa italo-francese Maria Salamone. Nei giorni scorsi oltre 200 persone hanno seguito ed applaudito un suo récital poetico tenuto a Sanremo, presso la locale Base Logistica Addestrativa del Comando Regione Militare Nord.
Un ambiente insolito per ascoltare la poesia del cuore, quella che fa rima con “Uomini di coraggio, Uomini di valore…”. Come, appunto, quella della poetessa Salamone che ha recitato 15 poesie. “Questi versi, li vorrei senza pretese / dedicare alla mia gente, al mio paese. / Al suol d’Italia che mi diede grembo / al suol di Francia, a cui un grazie rendo. / All’Europa: Cara vecchia Signora! / Ieri ancora tribolavo, mi cercavo /, confusa fra due bandiere. / Oggi so chi sono: / Non più emigrante, non più straniera / perché oggi son cittadina europea! / In perfetta armonia, in comunione, / tra paese d’origine e paese d’adozione”. Ha iniziato il suo récital proprio con questi versi. Di seguito ha declamato in maniera sublime (oltre alla poesia umoristica di Stefano Benni “Le piccole cose che amo di te” e alla poesia “A mia Madre” di Dante Alighieri, tratta dal canto V Purgatorio), le sue poesie “Amo”, “Solo parole”, “Pouvoir” (poesia in lingua francese in omaggio ad una coppia d’ufficiali francesi presenti alla Base), “Nel cuore di una conchiglia”, “Liberamente”, “Son caduti”, “La via di casa mia”, “Specchio di luci e ombre”, “Felicità”, “Il tempo” e, in conclusione, “Al mio natio suol”.
Un lungo applauso ha concluso il récital. Negli occhi di tutti i presenti, grazie alla freschezza e alla genuinità della sua poesia, si poteva leggere una grande commozione. La poetessa, con il valore dei suoi versi e la sua sensibilità, ha saputo toccare, infatti, ogni cuore e regalare un momento d’evasione, di pace e di serenità a tutti particolare ai militari, dalla cui mente, quasi d’incanto, ha fatto, seppure temporaneamente, affievolire la dura realtà della guerra in Irak e in Afganistan. Un momento d’indicibile commozione è stato quando un Ufficiale dell’Esercito, in partenza per l’Afganistan, ha chiesto alla poetessa di poter scolpire la sua poesia “Son caduti” (scritta in omaggio ai caduti di Nassiriya), in una lapide che sta per essere eretta in Afganistan, in memoria dei caduti del tragico novembre 2003. Permesso accordato dall’autrice che tra le lacrime ha risposto: “E’ un grande onore per la piccola poetessa che sono!” Questo récital a Sanremo è stata un’esperienza bellissima per la brava poetessa che ha potuto condividere la sua poesia con i soldati, sempre pronti a dare la propria vita per far valere la pace e i diritti di tutti. E’ stato, certamente, un grande onore per la poetessa, giustamente considerata (l’ha anche detto il Comandante De Vietro, con llei nella foto) “Ambasciatrice nel mondo per la Cultura e la Poesia che interpreta in maniera sublime, come fosse in punta di piedi, riuscendo a trasmettere il sentimento di appartenere ad una terra e ad un popolo”, ricevere anche il “Crest dell’Esercito”, un prezioso libro “L’Italia e il suo Esercito” e un fascio di fiori. A consegnarglieli il Comandante Ten. Col. Michele De Vietro e il Capitano e Direttore della Base, Andrea Tortarolo. Le sue poesie (di cui una in lingua francese, in omaggio alla città di Cannes, ove vive), disposte in 24 quadri, sono state esposte nel Circolo degli Ufficiali ed apprezzate (come del resto l’intero récital) dai numerosi ospiti e autorità militari e, con le loro famiglie, da un gran numero d’Ufficiali appartenenti alle varie sezioni delle Forze Armate (Esercito, Carabinieri, Dogana, Finanza…). Oltre al Comandante della Base Logistico Addestrativa, Ten. Col. Michele De Vietro, e al Capitano e Direttore della Base, Andrea Tortarolo, da ricordare, tra i presenti, l’Incaricato d’Affari presso l’Ambasciata d’Italia nel Principato di Monaco, Dr. Carlo Casentino (rappresentante dell’Ambasciatore S.E. Franco Ristretta); il Consigliere Dr. Angelo Granirei (rappresentante del Sindaco di Sanremo Maurizio Zoccaroto); i presidenti delle Associazioni Nazionali Carabinieri di Ventimiglia e di Sanremo, rispettivamente Cav. Uff. Giulio Serpolini e Dr. Marcello Coppola.
Un coktail di pasticcini che non finiva più, ha concluso la serata, con la stessa dolcezza com’era cominciata.
Numerosi i complimenti per la poetessa italo-francese che è stata accolta con tanta gentilezza e disponibilità. Numerosi ospiti, tra l’altro, al termine del récital, hanno espresso il loro personale gradimento per la “kermesse” culturale al Ten. Col. Michele De Vietro, il quale, a sua volta, ha augurato di vero cuore alla poetessa grandi successi per il futuro con la speranza che la loro conoscenza possa godere di ancora tanti momenti da trascorrere insieme.
Un récital indimenticabile per la poetessa Maria Salamone che è riuscita a conquistare anche le Forze Armate … Il pubblico si è alzato in piedi per applaudire anche l’ultima poesia declamata, quella dal titolo “Al mio natio suol”, di riportiamo con piacere i versi. “A te: mio natio suol! Che resti / impresso nel mio cuore: / oltre confini e lontananza, / oltre oceani e orizzonti, / oltre odio e amore… / A te, che generosa, sorrise la natura, / dotandoti d’arte, bellezza, cultura… / a te dedico, questa nota di poesia, / sgorgante dalla fonte dell’anima mia! / Ti amo mio natio suol… / con le tue alpi smaglianti, / che sin dal primo mattino / rivaleggiano e si confondono / con l’infinito del cielo turchino. / Con i tuoi Appennini rocciosi, / che sfiora mesta, l’aurora sorgente, / mentre dio sole, con infinito amore, / fa scottar d’ogni suo bacio ardente. / Con le tue valli festose, / fragranti di primavera… / ove s’inebria l’usignolo che canta, / ove ogni sera, la luna s’incanta, / ove ogni cuore di mamma, è uno scrigno, / è un diamante, è una miniera… / Con i tuoi rilievi vulcanici: / il Vesuvio dormente, / lo Stromboli vivace, / e l’Etna incandescente, / che ruggente, non riesce a trovar pace! / Con il tuo mare Mediterraneo: / Dolcemente, come braccia amanti, / tra le sue acque ti avvolge, ti circonda… / son stornelli e serenate, / ogni sussurro, ogni carezza dell’onda! / Ti amo con il tuo sole, / con il tuo calore, con il tuo folclore… / presenti in ogni tua regione / come nell’animo di tutti gli italiani, / quando amano con il loro ardore, / quando parlano con le loro mani! / Ti amo come un sogno: dolce e amaro, / che nello scrigno del cuore, / sapro’ sempre serbare caro! / Un sogno in cui ieri vedevo, / Paesi e bandiere d’Europa, qual battito d’ali, / sventolare liberamente, / sotto lo stesso cielo, gli stessi ideali… / Un sogno in cui oggi, /come all’alba di un nuovo mattino: suol d’Italia, mio natio suol… / più che mai mi sei nell’anima… / mi sei vicino!”

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