di Gianmario Mariniello
Generazione Italia lo ha detto più volte: va bene la riforma delle Istituzioni, va benissimo il Presidenzialismo, ma si tratta di discussioni “tra” e “per” addetti ai lavori. Siamo convinti che prima di tutto per il nostro Paese e per il nostro futuro siano necessarie le riforme economiche e sociali. Siamo in buona compagnia: secondo un Sondaggio Crespi Ricerche in esclusiva per Generazione Italia, 85 italiani su 100 non sanno cosa sia il semi-presidenzialismo, il modello francese e via dicendo. Il 75% degli italiani ritene lavoro e disoccupazione le priorità. La seconda priorità degli italiani è la ripresa economica, necessaria per reagire alla crisi internazionale. Solo un italiano su dieci ritiene prioritarie le riforme istituzionali. E addirittura un misero 6% chiede la riforma della Giustizia.
Passando alle riforme istituzionali, spicca il 51,2% che ritiene come prioritario il federalismo fiscale, a dimostrazione di come sia un tema popolare non solo nell’elettorato leghista. A ben pochi, solo il 7,8% interessa la riforma della legge elettorale: insomma, il Porcellum scandalizza poco e la querelle maggioritario versus proporzionale interessa ancora meno. La riforma in senso presidenzialista dello Stato è prioiritaria solo per il 12,6% degli italiani. Percentuale ancora inferiore per la riforma della Giustizia.
Tornando alle ipotesi sul campo negli ultimi giorni, plebiscito per il Presidenzialismo, visto con favore dal 75% degli italiani; diminuzione del numero dei parlamentari (quasi il 100%); abolizione delle Province (70%), un tema sul quale il Pdl potrebbe mettere in difficoltà la Lega Nord. Curioso il dato del federalismo fiscale, riforma prioritaria per la maggioranza assoluta degli italiani: il 40% degli interpellati è contrario. Il dato è basso, se confrontato alle rilevazioni statistiche degli anni passati, ma si tratta pur sempre di quattro italiani su dieci.
Insomma, come sempre sono i temi economici e fiscali al centro delle preoccupazioni degli italiani. E come tutti gli elettori occidentali, anche quelli del nostro Paese nel 2013 voteranno con la mente e la mano al portafogli. Governo avvisato, mezzo salvato.
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