Intervento della sen. Donatella Poretti, parlamentare Radicali
Se volete fare una scampagnata in Casentino (provincia di Arezzo) e mostrare ai vostri bambini la fauna europea, evitate di visitare lo zoo di Poppi (Ar). Subito all'ingresso vi vendono sacchetti con delle crocchette di cibo da dare agli animali (tutti mangiano la stessa cosa? A base di cosa sono queste crocchette? Ma di solito non si deve evitare di dare del cibo agli animali?). La prima immagine e' un cortile di cemento dove un orso bruno guarda chi lo osserva e sembra chiedere perche' e' finito li' e non nella foresta intorno che e' enorme. Poi si prosegue un percorso fatto di gabbie piccole, recinti mal messi, animali soli e intontiti.. Infine un prato con animali liberi, asinelli bianchi dell'Asinara e cervi: i bambini li imbottiscono di cibo vario e di mele. Davanti ancora gabbie con scimmie, tacchini e altro.
Quindi un piccolo parco giochi non in sicurezza per bambini. Ancora, un circuito di moto elettriche per bambini dove, acquistato il gettone al bar, i piccoli le montano senza casco e senza un qualche addetto che sorvegli il circuito. Gli unici addetti dell'intera struttura sono intenti, al bar e al ristorante, a preparare cibo per i visitatori.
Una bambina stamane e' caduta spinta da un asinello, un altro gli cammina sopra e lascia il segno dello zoccolo nella spina dorsale. Inutile chiedere aiuto, gli addetti sono impegnati al bar e al ristorante. Con fatica si ottiene del ghiaccio, con urla e minacce del disinfettante. Ma la cassetta del pronto soccorso non e' obbligatoria nei locali pubblici? Possibile che non ci sia un responsabile che vigili sui bambini e sugli animali? Possibile che nessuno si interessi se una bambina viene ferita da un animale?
Allo zoo di Poppi questo e' possibile. Passata la paura per la bambina dopo oltre due ore al Pronto soccorso dell'ospedale di Bibbiena, ecografie e analisi varie, resta solo da denunciare la vicenda e chiedere l'intervento delle guardie zoofile per le condizioni degli animali e per l'Asl per la mancata assistenza sanitaria. La soluzione migliore: la chiusura.