Ho sempre pensato che chi nella seconda guerra mondiale ha combattuto “dalla parte sbagliata” avrebbe dovuto lasciare una traccia precisa delle proprie esperienze e non tanto sui grandi fatti bellici ma sulla storia minuta dei nostri paesi, soprattutto di quei mesi tragici della guerra civile.
Il perché delle loro scelte giovanili, i ricordi, le motivazioni…Troppe volte invece o ci si è nascosti per timore o si è caduti nell’agiografia, nel reducismo. Fare “storia” è invece documentare, ordinare le carte, ricordare, testimoniare, lasciare tracce scritte.
Anche perché altrimenti la “Storia” la scrivono sempre soltanto i vincitori. Ne avevamo parlato tante volte ma proprio per questo qualche anno fa ho invitato a cena tre amici di Verbania e li ho invitati a raccontare con calma la loro storia, registrando la loro lunga testimonianza. Erano Emilio Carganico, Antonio Fontana, Roberto Rizzolio. Gente lucida, sobria, seria, mai animata dal rancore personale e che vissero in quegli anni esperienze diverse.
Emilio Carganico, allora giovanissimo, “fiamma bianca” della RSI, Antonio Fontana a tentare di essere agente segreto fascista a sud della linea gotica, Roberto Rizzolio – volontario nella Xa Mas – a difendere gli italiani sul fronte orientale contro l’avanzare delle truppe di Tito resistendo fino ai primi di maggio del ‘45.
Tre vite che in poco tempo sono volate via: Emilio Cardanico – presidente degli alpini della sezione Intra dell’ANA – che ci ha lasciato improvvisamente pochi anni fa, Antonio Fontana che un brutto male si è portato via e – il mese scorso – anche Roberto Rizzolio che ci ha lasciato improvvisamente, quasi senza salutare. Roberto era stato per decenni il sarto forse più bravo della nostra città, già segretario della sezione del MSI-DN, tanti anni passati insieme e non l’ho mai sentito alzare una volta la voce.
Amici preziosi che mi hanno insegnato tanto, gente che non ha mai rinnegato nulla e che per tutta la vita sono stati coerenti ai loro ideali di gioventù. Persone che mi hanno voluto bene e che non dimenticherò e che voglio quindi qui ricordare con rimpianto ed amicizia. Adesso sono soltanto delle voci registrate sul nastro di quella sera, ma resteranno sempre vicine al mio cuore.