La Camera ha respinto con 299 voti la mozione di sfiducia sul sottosegretario alla Giustizia Giacomo Caliendo

Su Caliendo rissa alla Camera ma sfiducia respinta, Di Pietro: “Berlusconi come Nerone”In un clima surriscaldato dalle polemiche ma sostanzialmente privo di grandi sorprese già alla vigilia del voto, la Camera ha respinto con 299 voti la mozione di sfiducia sul sottosegretario alla Giustizia Giacomo Caliendo, indagato nell'inchiesta sulla P3. Sono stati 229 i voti a favore, 75 gli astenuti. “Che il sottosegretario alla Giustizia Giacomo Caliendo lasci il governo è una questione di igiene politica”. Durissime le parole di Antonio Di Pietro, leader Idv, durante le dichiarazioni di voto alla Camera. Di Pietro, dopo aver sottolineato che Caliendo era in realtà una persona che già “risultava iscritta alla P2”, afferma che c'é “un grande conflitto di interesse” che riguarda il sottosegretario. Da quando Caliendo è a via Arenula, infatti, si è occupato “di tutte le riforme della Giustizia volute dal governo Berlusconi” che sono, in buona sostanza, le stesse che voleva “la P2”. Di Pietro elenca quindi le cinque ragioni per le quali Caliendo dovrebbe dimettersi: per le presunte pressioni esercitate sulla Corte Costituzionale; per quelle esercitate a favore del giudice Marra; per le interferenze sul funzionamento della Giustizia; per le pressioni fatte per mandare gli ispettori alla Corte di Appello di Milano per la vicenda Formigoni; per le norme promosse per “far restare in carica il primo presidente della Corte di Cassazione Vincenzo Carbone”. Il leader dell'Idv, concludendo il suo intervento se la prende con Berlusconi “novello Nerone” e con le “ancelle prezzolate” del premier.I finiani: “Ci asteniamo ma si valutino le dimissioni” – “Non voteremo a favore della mozione dell'opposizione. La vicenda Caliendo è diversa da quella Brancher e Consentino”. Lo ha detto il vicecapogruppo di Fli, Benedetto della Vedova. “Caliendo valuti se rimettere le sue deleghe. Il gruppo comunque di Fli si asterrà. E' molto positivo che su questa posizione vi sia una convergenza tra gruppi di maggioranza e opposizione. E' una novità importante. Non è il terzo Polo, noi restiamo nella maggioranza. Sosterremo l'esecutivo, ma fuori dal perimetro del programma andremo al confronto”.Dieci finiani votano pro-governo – Sarebbero dieci si deputati finiani di Fli pronti ha votare contro la mozione di sfiducia al sottosegretario Caliendo e perciò leali al governo. Secondo quanto riferisce Giorgio Stracquadanio deputato del Pdl, che, conversando con i cronisti in Transatlantico, prova ricostruire le intenzioni di voti dei deputati di centrodestra. I finiani “lealisti”, sarebbero oltre ai quattro componenti di governo, i deputati Paglia, Sbai, Consolo, Polidori, Divella e un altro non ben identificato. Ancora incerto l'onorevole Ruben.Casini: “Udc è contro il giustizialismo” – “Ritengo importante che si materializzi queste ore un'area di responsabilità istituzionale. L'Udc rifiuta il giustizialismo come metodo di lotta politica, ma rifiuta di minimizzare la questione morale. La politica prevede ragioni di opportunità, decoro e decenza. Chi è al governo del paese dovrebbe astenersi dal frequentare persone poco raccomandabili”. Lo ha affermato il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, annunciando in Aula alla Camera l'astensione del suo gruppo sulla mozione di sfiducia contro il sottosegretario alla Giustizia Giacomo Caliendo. Per Casini “il giustizialismo non ha mai dato un contributo serio a moralizzare il Paese. Noi non approviamo la condotta del sottosegretario – ha aggiunto -, ma allo stato non ravvisiamo un quadro di responsabilità sufficienti a impegnare il Parlamento della richiesta di revoca della sua delega. Lasciamo al Governo la responsabilità di decidere in merito. Noi non decapitiamo gli uomini per una manciata di voti in più”.Scontro interno al Pdl durante l'intervento di Reguzzoni – Scontro in aula tra deputati finiani e berlusconiani. Mentre il capogruppo della Lega Marco Reguzzoni stava intervenendo in aula sulla mozione contro Giacomo Caliendo, il deputato del Pdl Marco Martinelli ha gettato in faccia al finiano Aldo Di Biagio la scheda che i parlamentari usano per il voto. Il gesto è arrivato alla fine di una animata discussione. I deputati, che stavano ormai per arrivare alle mani, si sono diretti nella parte più alta dell'emiciclo per uscire fuori dall'aula dalle porte secondarie. Uno stuolo di commessi li ha raggiunti per separarli. Dopo un po' Martinelli è rientrato gridando e gesticolando. Un altro finiano, Enzo Raisi, ha cercato di riportare la calma ma inutilmente. Alla fine il presidente della Camera Gianfranco Fini ha invitato il parlamentare Martinelli a tacere o ad uscire dall'aula. Quest'ultimo ha preferito abbandonare l'emiciclo.Cicchitto: “No al giustizialismo forsennato” – “Questo forsennato ricorso al giustizialismo come strumento di lotta a Silvio Berlusconi, visto che i voti non ci stanno, è un prodotto della crisi della sinistra italiana”. Lo ha affermato il presidente dei deputati del Pdl, Fabrizio Cicchitto nell'annunciare in aula, alla Camera, il no alla mozione di sfiducia a Giacomo Caliendo, “colpevole di nulla”, ha tra l'altro detto.http://notizie.tiscali.it/articoli/politica/10/08/04/caliendo-dibattito-camera.html

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