Vicario di Roma
Giffoni Valle Piana
31 Luglio 2010
Spett. Le Cardinale AGOSTINO VALLINI
Vicario di Roma
sono Alberto Senatore, classe 1964, sposato felicemente e padre di due figli.
Nell'anno in cui io venivo alla luce, lei veniva ordinato sacerdote; auguri per i suoi 46 anni di sacerdozio.
Le scrivo riguardo le Sue dichiarazioni sullo scandalo dei preti gay.
All'indomani della pubblicazione dell'inchiesta da parte del settimanale PANORAMA, lei ha detto che l'obiettivo dell'articolo è ” creare lo scandalo ” e ” diffamare tutti i sacerdoti “.
Coerentemente ha invitato i sacerdoti, che hanno una doppia vita, di ” venire allo scoperto ” e giustamente gli ha consigliato di spogliarsi dell'abito talare.
Poi dopo qualche giorno di riflessione, ha aggiunto che i recenti scandali sulla pedofilia e sui preti omosessuali
” hanno provocato una perdita di credibilità e fiducia verso la Chiesa con conseguenze sul piano spirituale che nessuno può calcolare ” che per recuperare la credibilità e la fiducia la Chiesa inizierà con ” la purificazione del corpo sacerdotale con operazioni chirurgiche necessarie, da fare con coraggio e determinazione “.
Riguardo l'obiettivo dell'articolo da Lei indicato, cioè creare lo scandalo e diffamare tutti i sacerdoti, lo condivido solo in minima parte, poiché il giornalista CARMELO ABBATE, non ha fatto altro che soffiare su un fuoco già acceso.
Infatti la legna e la paglia c'erano già, i preti erano già omosessuali praticanti.
Il cronista, ha fatto semplicemente il suo lavoro, ha documentato una realtà.
Il giornale PANORAMA, ha solamente pubblicato la notizia che lo scaltro giornalista era riuscito a documentare.
Quindi più che un'operazione di discredito verso la Chiesa Cattolica, a me sembra un ottimo servizio giornalistico.
Riguardo l'invito di venire allo scoperto sono rimasto molto sorpreso, poiché mi è difficile credere che tra le gerarchie vaticane nessuno fosse a conoscenza di questa realtà; realtà nemmeno tanto nascosta visto che, come riporta il quotidiano il GIORNALE, addirittura esiste un sito www.venerabilis.tk, definito ” della fraternità omosessuale dei religiosi “, sito esistente da anni e gettonatissimo, dove i sacerdoti gay “ si incontrano e si confessano ”.
Ma il Suo consiglio ai preti gay di ” lasciare la tonaca ” mi ha amareggiato grandemente.
Amareggiato perchè, questa indicazione doveva arrivare all'indomani dello scandalo sui preti pedofili.
Sembra quasi che nella Chiesa i preti pedofili siano più tollerati dei preti gay.
( L’emerito vescovo di Grosseto, Giacomo Babini, addirittura consiglia l’ergastolo per i preti gay ).
Come credente cristiano sono deluso, ma come genitore sono arrabbiato.
Arrabbiato perché, come al solito la Chiesa si preoccupa solo della sua immagine e della sua credibilità.
Lei ha detto che ” la Chiesa ha subito un danno spirituale incalcolabile “, ma la Chiesa ha provato a valutare il danno morale, psicologico e spirituale di chi scoprirà che il prete della sua parrocchia non è un santo uomo di Dio ?
Ma è soltanto un uomo, che non ha nulla a che fare con la santità di Dio !
La storia si ripete, come per i preti pedofili, la Chiesa si preoccupa primariamente della sua rispettabilità,
sottovalutando il danno emotivo e psicologico che hanno subito le migliaia di bambini abusati dai preti pedofili .
Non entra nel dramma che vive un genitore il cui figlio viene brutalizzato da un pedofilo.
No, caro Cardinal VALLINI, la Chiesa si sta comportando come il sacerdote che incontrò quell’uomo assalito dai briganti, di cui Gesù parla nel Vangelo di San Luca 10: 31 ” passò oltre, dall'altro lato “, fece finta di non vedere.
Lei ha promesso una purificazione del corpo sacerdotale con operazioni chirurgiche, ma nel frattempo come genitore mi permetto di darvi un consiglio: FATE PRESTO, perchè le ferite fanno male.
Nell'attesa che la Chiesa inizi le operazioni chirurgiche per purificare il suo corpo sacerdotale, Le presento la proposta che il 18 luglio 2010 è stata presentata a Monsignor SCICLUNA, il promotore di Giustizia della Congregazione per la Dottrina della Fede Cattolica, riguardante i preti pedofili:
Se in Italia, un’impresa edile per poter esercitare la sua attività deve preventivamente esibire un certificato antimafia, perchè la Chiesa Cattolica non istituisce un certificato di garanzia morale per i suoi sacerdoti ?
L’idea è semplice: il D.A.P. Documento Antipedofilia.
Quando in una parrocchia s’insedia un sacerdote, insieme al mandato conferitogli dal vescovo, deve ricevere anche il D.A.P., il documento nel quale il vescovo, firmando personalmente, garantisce l’integrità morale del sacerdote e si assume tutte le responsabilità giuridiche, antecedenti alla data del certificato.
Praticamente un certificato di “ verificata buona condotta ”, quindi una garanzia e una copertura totale che annualmente viene rinnovato.
Il vescovo serenamente lo rilascia, il sacerdote con orgoglio lo espone nella sua parrocchia,
i genitori lo leggono e si tranquillizzano.
La proposta riguardava i preti pedofili, ma vista la triste realtà emersa in questi giorni, credo che possa essere estesa anche ai sacerdoti che non rispettano l’obbligo della continenza perfetta e perpetua, come previsto dal Codice di Diritto Canonico – Titolo III – Capitolo III – Obblighi e diritti dei chierici – can. 277:
§ 1. I chierici sono tenuti all’obbligo di osservare la continenza perfetta e perpetua
per il regno dei cieli, perciò sono vincolati al celibato che è un dono particolare di Dio ….
§ 2. I chierici si comportino con la dovuta prudenza nei rapporti con persone la cui familiarità può
mettere in pericolo l’obbligo della continenza oppure suscitare lo scandalo dei fedeli.
Secondo me questa proposta è semplice, pratica e rispettosa della privacy del sacerdote, in quanto non spinge i genitori ad improvvisarsi investigatori privati o reporter, per scoprire se il loro parroco è un pedofilo o un gay.
Resto in attesa di un Suo parere a riguardo.
In fede, Alberto Senatore.
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