Roma maglia nera per il bike sharing

Il responsabile per il Lazio dell’Italia dei Diritti:“È ora che i romani la finiscano di credere all’efficienza dei servizi pubblici ed entrino nell’ottica italica per cui ogni iniziativa è solo la scusa per dare incarichi e soldi ai soliti amici”

Roma, 29 luglio 2010 – Nella giornata di oggi la società di trasporti pubblici del Comune di Roma dovrebbe inaugurare il nuovo servizio di bike sharing del II municipio, nell’area pedonale di piazzale Flaminio. Il condizionale è d’obbligo perché da quanto emerge dal sito internet dell’Atac l’inaugurazione non è stata ancora confermata, dunque gli stalli previsti per le bici verdi potrebbero subire dei ritardi. “Le preoccupazioni e le critiche sono immotivate – ha detto Vittorio Marinelli, responsabile per il Lazio dell’Italia dei Diritti – perché diversamente dal resto del mondo noi in Italia facciamo sempre le cose alla grande. Nessun’altra città infatti può vantare un numero così basso di bici per cittadini a fronte di così numerosi presidenti, amministratori delegati, uffici stampa e quant’altro. Cosa saranno mai 25.000 bici circa di differenza con Parigi rispetto alla super retribuzione dei nostri ‘presidenti megagalattici’? È ora che i romani la facciano finita di credere all’efficienza dei servizi pubblici ed entrino nell’ottica italica per cui ogni iniziativa è solo la scusa per dare incarichi e soldi ai soliti amici”.

Il noleggio di bici nella Capitale non ha riscosso fin qui il gradimento dei ciclisti romani che nei blog specializzati lamentano forti ritardi nei piani di attuazione delle piste ciclabili e l’arretratezza del servizio, specialmente se paragonato a quello di altre città italiane o europee. Ad aggiungere malumore sulla vicenda, poi, è arrivata in questi giorni la notizia che Londra inaugurerà il prossimo 30 luglio un rivoluzionario servizio di bike sharing sulle rive del Tamigi, con superstrade ciclabili, 400 parcheggi per le due ruote e 6.000 bici a disposizione dei londinesi. “Non possiamo certo tacciare i nostri amministratori – ha proseguito il responsabile del movimento presieduto da Antonello De Pierro – di non essere degli innovatori. Solo a Roma infatti il servizio di bike sharing è a pagamento. Nelle altre capitali europee, tra cui Parigi e Barcellona, gli amministratori locali danno le bici gratis ai loro cittadini. Se bastasse questo principio, d’altronde, un domani qualche facinoroso potrebbe pensare che a fronte del 46% di tasse che si pagano gli italiani avrebbero diritto ad asili nido, ospedali e trasporti pubblici efficienti. Per fortuna però in Italia ci pensa la retribuzione del ‘presidente’ a papparsi tutto”.

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