CHIESA E PEDOFILIA, NUOVE NORME: ECPAT "un nuovo clima"

Norme più severe e denuncia alle autorità civili per i sacerdoti che si macchiano di abuso sessuale di minori. È una nuova lettera a dettare l'agenda dei lavori del Vaticano in materia di pedofilia nella Chiesa.

Dopo quella del 19 marzo, inviata ai preti irlandesi, ieri è arrivata la lettera a tutti i vescovi del mondo, che ha reso note le nuove norme sui reati a sfondo sessuale. La prescrizione per questi reati passa da dieci a vent'anni, gli abusi sessuali su handicappati psichici vengono equiparati a quelli sui minori e si introduce nel codice il “delitto di pedopornografia”. Procedure più rapide, inserimento dei laici nel personale dei tribunali le altre norme.

Da rilevare, a margine della conferenza di presentazione, la dichiarazione del procuratore monsignor Charles Cicluna “Il segreto pontificio non fermi la denuncia alle autorità civili”. Segnale di una richiesta di collaborazione tra giustizia pontificia e giustizia civile, su cui anche il Presidente di ECPAT-Italia, Marco Scarpati, si era espresso in una recente intervista all'Avvenire dal titolo «Chiesa e procure nuova alleanza». Prendendo spunto dal processo al missionario don Dessì, accusato di abuso su minori e pedopornografia, Scarpati, che è anche avvocato di parte civile nel processo aveva dichiarato “Un caso come quello di Dessì è la prova evidente che si respira un nuovo clima: se in passato certamente qualche copertura c’è stata, oggi eventuali colpevoli sanno che non c’è alcuna accondiscendenza.”

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