“Per segnare un’inversione di tendenza serve una classe dirigente capace, in grado di mettere al centro le riforme: acqua pubblica, buona sanità, raccolta differenziata, trasporto pubblico efficace ed efficiente. Un sistema politico nuovo che rifiuti e combatta il clientelismo e l’assistenzialismo come strumenti di costruzione del consenso. Parte da qui una rivoluzione politica, economia e culturale capace di sprigionare le potenzialità e le risorse di cui dispone la Sicilia”. Lo scrive il senatore del Pd Giuseppe Lumia sul suo blog, www.giuseppelumia.it, commentando i risultati del XXXIV Report Sicilia realizzato dal Diste, Dipartimento studi territoriali, in collaborazione con la Fondazione Curella e l’Università di Palermo, presentato stamattina nella sede di Confindustria Palermo.
Per l’esponente democratico la Sicilia paga il prezzo di “deficit strutturali che l’Isola si porta dietro da decenni”: “una burocrazia lenta e farraginosa”, “il condizionamento mafioso”, “i gap sul piano finanziario, viario e tecnologico”.
A questi “si aggiunge – continua Lumia – la cialtroneria di un governo nazionale che con le sue scelte mortifica qualsiasi speranza di cambiamento e ripresa. Da ormai due anni la Sicilia è in attesa del trasferimento dei Fondi per le aree sottoutilizzate (Fas). Risorse per lo sviluppo che dovrebbero essere destinate alle aree più depresse del Paese e che il governo Berlusconi utilizza per altre finalità e dirotta verso il Nord”.