La responsabile per la Puglia dell’Italia dei Diritti: “Questa città è la più inquinata d’Europa e il numero di vittime causate da tale fenomeno è sconcertante”
Bari, 25 giugno 2010 – “Purtroppo non rimango sorpresa nell’apprendere dei nuovi dati diffusi sull’inquinamento di Taranto, d’altronde è lecito considerarla come la città più contaminata d’Europa”. Non senza amarezza la responsabile per la Puglia dell’Italia dei Diritti, Manuela Bellantuoni, commenta i risultati delle analisi effettuate dal laboratorio di Chimica della Facoltà di Ingegneria dell’innovazione presso l’Università del Salento di Lecce, che rilevano importanti tracce di diossina e di pcb, policlorobifenile, in alcune lumache raccolte nel terreno agricolo tra Statte e il quartiere Tamburi nel tarantino. A promuovere l’indagine il Fondo anti-diossina guidato da Fabio Matacchiera, che lancia l’allarme e sconsiglia il consumo nelle tavole di questi alimenti considerati prelibati da molti, ma che sono oramai altamente pericolosi per la salute dell’uomo.
L’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro si dice preoccupata per la sorte di tutti gli abitanti di Taranto e auspica uno sforzo maggiore da parte dello Stato per contrastare al più presto una situazione considerata oltre il limite della sopravvivenza: “Il quartiere Tamburi è chiamato da molti il ‘rione dei morti che camminano’. Scorrendo le pagine del libro ‘La Città delle nuvole’ dell’autore Carlo Vulpio, la pelle si accappona leggendo dello sconcertante numero di vittime sopraffatte dalla leucemia. La diossina dilaga ovunque e a mio parere – conclude la Bellantuoni – il nostro grido di allarme e di paura dovrebbe essere accolto con più consistenza dalla stampa e dalle istituzioni. Così non possiamo andare avanti.”