di Gianmario Mariniello
Diciamola tutta: sul caso del Ministro Brancher abbiamo avuto ragione noi di Generazione Italia.
E siamo contentissimi, dunque, che il Presidente Berlusconi abbia ascoltato il nostro grido di dolore e convinto Brancher a fare un passettino indietro.
Silvio Berlusconi ha seguito il nostro consiglio e si è fatto promotore di un po’ di sana moral suasion per far cambiare idea al neo Ministro Brancher, il quale come primo atto dopo il suo giuramento aveva deciso di eccepire il “legittimo impedimento” nei confronti del processo che lo vede imputato a Milano.
Non è stato un bel vedere, né per Brancher, da Berlusconi indicato come Ministro, né per il Pdl, di cui Berlusconi è il Presidente, né per il Governo, di cui Berlusconi è primus inter pares.
Non è stato un bel vedere soprattutto dopo l’asettica nota del Quirinale, nella quale si evidenzia una banalità, ben compresa dagli italiani: come si fa ad eccepire un impedimento dovuto all’organizzazione del nuovo Ministero se “non c’è niente da organizzare in quanto Brancher è stato nominato semplicemente ministro senza portafoglio”?
A maggior ragione dopo la nota del Quirinale, il fatto che Silvio Berlusconi abbia ascoltato il nostro consiglio ci rende felici e contenti del nostro Presidente, che sta rappresentando al meglio l’Italia nel G8 di Toronto.
La nostra posizione sul “caso Brancher” è forse la dimostrazione che qualche associazione interna al Pdl serve a qualcosa. Specie se pone non problemi di poltrone ma questioni politiche come la moralità e la legalità in politica, un tema non di sinistra, un tema sempre caro alla destra italiana, un tema che sta a cuore a milioni di italiani.
Siamo convinti che il Presidente Berlusconi ci ascolterà sempre di più.