“Prendiamo atto della decisione della Corte costituzionale che ha bocciato i ricorsi proposti dalle regioni contro la legge 99/2009, ma la partita del nucleare, sul piano della legittimità costituzionale, resta ancora aperta perché la Consulta deve ancora pronunciarsi sul ricorso contro il decreto legislativo 31 del 2010 le cui procedure non solo sono anomale ma fortemente in contrasto con la Costituzione”. Lo dichiara il Presidente nazionale dei Verdi Angelo Bonelli che aggiunge: “Intanto però, il governo non ha ancora avuto il coraggio di dire agli italiani i siti dove intende costruire le centrali atomiche, centrali che non riuscirà a fare perchè sarà travolto dalla mobilitazione popolare, il vero piano su cui sarà vinta la battaglia sull'atomo”.
“Siamo convinti, poi, che in un periodo di forte crisi economica come quella che stiamo vivendo difficilmente Berlusconi riuscirà a trovare le risorse necessarie per il nucleare – spiega il leader ecologista -. Il governo già ora è in fortissimo affanno come dimostrano i ritardi sull'Agenzia nucleare e su tutti i passaggi procedurali che aveva previsto”.
“A chi ha promosso il referendum in solitudine, ossia l'Italia dei Valori, però, chiediamo di non concedere un calcio di rigore senza portiere al governo, perchè il raggiungimento del quorum su una questione così vitale per il futuro dell'Italia non solo è complicato ma necessita di un vasto fronte comune politico, sindacale, di movimenti ed associazioni ambientaliste e civiche che fino ad oggi non è stato voluto – conclude Bonelli -. Continuare con un'iniziativa solitaria significa solo fare un regalo alle lobby energetiche e militari che spingono per il nucleare”.
