Province: maggioranza e Pd dicono “NO” anche all’abolizione parziale!

Nella giornata di ieri, in aula, si è di nuovo parlato di province, poiché abbiamo riproposto, nella discussione del “Codice delle Autonomie” la loro abrogazione, almeno parziale, in attesa di riportare in aula la nostra proposta di legge costituzionale, per la loro totale cancellazione dal nostro ordinamento istituzionale. Abbiamo avuto tutti contro, ad eccezione dell’Udc, che su questa questione ha appoggiato i nostri emendamenti.
Ecco il testo di alcuni miei interventi:
ANTONIO BORGHESI. Signor Presidente, il Presidente Berlusconi ha fatto la campagna elettorale dicendo che le province dovevano essere abolite. Poi qualcuno ha corretto il tiro e la Lega ha detto che sì, bisognava abolire le province, ma non tutte, solo una parte di queste. Quindi è iniziato il balletto, avete fatto delle proposte, salvo ritirarle, che ne prevedevano l’abolizione di diciotto. Successivamente veniva inserito qualche requisito in più per farle diventare quattro e poi addirittura si ritira la proposta. Abbiamo portato in quest’Aula, otto mesi fa, una proposta di legge costituzionale per l’abolizione delle province e l’avete rinviata in Commissione dicendo, signor Presidente, che la sede giusta era la Carta delle autonomie. Adesso siamo arrivati alla Carta delle autonomie e ho sentito in quest’Aula il collega Calderisi – ma non solo lui – in discussione generale dirci che la sede giusta…(Commenti dei deputati dei gruppi Popolo della Libertà e Lega Nord Padania). Ci hanno spiegato che la sede giusta per parlare di abolizione delle province è una legge costituzionale. Ma la smettete di prenderci in giro ? Dite alla gente che la state prendendo in giro, che non volete abolire le province ! In questo articolo vi invitiamo a riflettere – ci sono le proposte di questa maggioranza e le nostre proposte firmate da esponenti di questa maggioranza – e a dare finalmente attuazione alle cose che avete dichiarato agli italiani, oppure a dire agli italiani che li avete presi in giro. Chi voterà contro adesso significa che prende in giro gli italiani (Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori).
ANTONIO BORGHESI. Signor Presidente, le province complessivamente comportano una spesa che si aggira sui 15-16 miliardi di euro. Siamo consapevoli che un’abrogazione parziale delle province non determina la cancellazione di questa somma, perché evidentemente verrebbero cancellate le strutture politiche delle province, ma con questo primo emendamento, che comporta che ogni provincia abbia un’estensione cosiddetta ottimale per l’esercizio delle funzioni proprie di un’area vasta (che corrisponde a un milione di abitanti), siamo convinti che si possa risparmiare qualcosa come dai tre ai quattro miliardi di euro; il che significa, badate bene, la stessa somma che questa maggioranza pensa di sottrarre agli enti locali con la manovra che è in discussione al Senato, il che vuol dire mettere le mani nelle tasche dei cittadini di quei comuni, perché, senza quei soldi, quei comuni saranno costretti a non fornire i servizi, obbligando i cittadini ad andarli ad acquistare sul mercato o i comuni stessi ad aumentare i contributi (Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori)
ANTONIO BORGHESI. Signor Presidente, in precedenza ho sentito una collega affermare che è necessario rinviare la discussione ad un provvedimento di natura costituzionale. Fate in fretta una riflessione, perché, entro il prossimo trimestre, ritroverete in Aula la proposta di legge costituzionale concernente l’abolizione delle province, e allora, non vi sarà più scampo. Vorrei, inoltre aggiungere che avete detto « no » alle province e che intendete abolirle dove vi sono le città metropolitane. Ebbene, nel codice delle autonomie in oggetto anche questa indicazione è scomparsa. Non è scritto più nulla: si rinvia soltanto alla legge n. 42 del 2009, ma nel provvedimento in esame non è scritto da nessuna parte. Credo che almeno questa precisazione vada rafforzata..

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