Testo dell'appello. Di seguito vi la possibilità di aderire all'appello.
Ecco, al Signore tuo Dio appartengono i cieli, i cieli dei cieli, la terra
e quanto essa contiene.
(Bibbia Deuteronomio 10,14)
Certamente appartiene ad Allah tutto ci che nei cieli e ci che sulla
terra. Cosa seguono coloro che invocano consoci all'infuori di Allah? Non
inseguono che vane congetture, e non fanno che supposizioni.
Egli ha fatto per voi la notte affinch riposiate e il giorno affinch vi
rischiari. In verit in ci vi sono segni per la gente che ascolta.
(Corano Sura X,66-67)
Lemergenza ambientale oramai una costante dei nostri tempi. Le
catastrofi naturali sono ingigantite dalle responsabilit umane e dai
disastri causati dalluomo e dalle tecnologie che spesso gli stessi uomini
che le hanno realizzate non riescono a controllare. La nostra Terra
ferita profondamente e sanguina, come ha scritto recentemente, con
riferimento al gravissimo incidente petrolifero del Golfo del Messico, un
Capo spirituale cheyenne in un appello a tutte le religioni del mondo alla
preghiera per la Terra ferita e per tutti gli esseri viventi che la
abitano.
Ma pi la situazione diventa grave, pi si moltiplicano gli appelli al
rispetto dellambiente, pi acuti e violenti diventano gli atteggiamenti di
quanti rifiutano il cambiamento di uno stile di vita irrispettoso della
Terra che ci ospita che nessun essere umano ha creato e che nessun essere
umano dovrebbe poter impunemente distruggere.
La violenza, come scritto nel documento finale del Convegno Chiese
strumento di pace? – svoltosi a Milano il 2 giugno 2010, diventata
parte del nostro quotidiano e ci siamo abituati a considerarla
inevitabile. E le religioni lhanno spesso giustificata e ancora spesso
continuano a farlo.
La produzione di strumenti di morte continua inarrestabile. Neppure la
crisi economica ha prodotto alcun taglio nei fondi destinati allacquisto
di armi di distruzione di massa. Mentre non si trovano soldi per i servizi
sociali di base, per la scuola, per la sanit, i fondi per la
partecipazione alle guerre sono sempre disponibili ed anzi sono aumentati.
Pur di non mettere in discussione lidolo del mercato e del massimo
profitto si sceglie di continuare a produrre prodotti che aumentano
allinfinto linquinamento atmosferico attaccando allo stesso tempo anche i
diritti fondamentali della persona umana e le stesse libert democratiche
delle persone che quei prodotti sono chiamati a produrre.
Cristiani e musulmani sono interpellati nel profondo della loro fede da
questi che sono i segni dei nostri tempi. Oggi come nel corso della storia
dellumanit in discussione lidolatria che si manifesta nel mancato
rispetto per la nostra Terra attraverso il perpetrarsi di distruzioni della
natura, di guerre devastanti e violenze disumane, di divisione profonda
dellumanit in oppressi e oppressori.
Forze politiche miopi che agitano la paura del diverso e di ci che non si
conosce e che per aumentare questa paura mistificano la realt con luso di
menzogne sempre pi spudorate, vorrebbero che cristiani e musulmani
continuassero a fare guerre fra loro come ai tempi delle Crociate. Si
vorrebbe irreggimentare il grande spirito di pace, che pervade queste due
grandi religioni della storia dellumanit, in congreghe religiose di
Stato, asservite a logiche politiche che contribuiscano a prolungare
allinfinito quello stile di vita insostenibile che sta portando lumanit
sul baratro della propria autodistruzione.
Crediamo invece sia necessario che cristiani e musulmani, insieme a tutte
le altre religioni, assumano posizioni e comportamenti allaltezza dei
tempi che viviamo e delle sfide che ci pongono i nemici dellumanit e
della sua riconciliazione con lunico Dio che insieme adoriamo.
Per questo le associazioni cristiane e musulmane che da 9 anni promuovono
ed insieme celebrano la giornata del dialogo cristiano-islamico, vogliono
mettere al centro del prossimo incontro del 27 ottobre 2010 i temi della
salvaguardia del creato, del rispetto e dellamore per la nostra Terra e
per tutto ci che essa contiene e a cui da vita. E vogliamo farlo nel nome
dellunico Dio che insieme adoriamo e a cui insieme, ognuno per la propria
strada, vogliamo ricondurre questa umanit, verso quel Regno di Dio dove
non ci saranno pi lacrime, n lutto ne lamento ne affanno e dove lamore
trionfer.
Amare la Terra e tutti gli esseri viventi!
Il comitato organizzatore
Roma 22 giugno 2010