Articolo poco cristiano

Claudio Toscani su L'Osservatore Romano (19 giugno) scrive un articolo poco cristiano nei riguardi dello scrittore portoghese Saramago. Poco cristiano giacché spietato contro una persona che ha appena lasciato questo mondo, e poiché l'autore non sembra essere sfiorato dal pensiero che Dio possa avere accolto a braccia aperte lo scrittore, se persona buona e onesta, “nonostante” fosse ateo. Scrive Toscani: “E per quel che riguardava la religione, uncinata com'è stata sempre la sua mente da una destabilizzante banalizzazione del sacro e da un materialismo libertario…Saramago non si fece mai mancare il sostegno di uno sconfortante semplicismo teologico: se Dio è all'origine di tutto, Lui è la causa di ogni effetto e l'effetto di ogni causa. Un populista estremistico come lui, che si era fatto carico del perché del male nel mondo, avrebbe dovuto anzitutto investire del problema tutte le storte strutture umane…, invece di saltare al per altro aborrito piano metafisico e incolpare, fin troppo comodamente e a parte ogni altra considerazione, un Dio in cui non aveva mai creduto”. Semplicistico è anche voler far passare una delle principali cause dell'ateismo, come una ingenua stramberia dello scrittore portoghese. Il concetto di Dio creatore, Padre amorevole, infatti, mal si concilia con la presenza del dolore nel mondo, e con la capacità illimitata concessa all'uomo di compiere il male. Un'ingenuità (o malevola furbizia?) invece è voler far credere che lo scrittore incolpasse “un Dio in cui non aveva mai creduto”. Come poteva incolparlo se non ci credeva? E' sin troppo ovvio che le sue critiche erano in realtà rivolte a coloro che credono nel Dio cristiano.

Attilio Doni

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