Questo però per alcuni diventa un problema legato alla cristianità e per altri addirittura satanismo.
E’ così che in questi giorni una giovane componente dell’Unione di Centro, viene attaccata per le sue posizioni favorevoli verso la manifestazione ed accusata di anticristianità per via di una fotografia che la ritrae con la bandiera della pace.
Protagonista della vicenda è Doriana Ribaudo, 27 anni, attualmente capogruppo del partito di Casini al comune di Palermo ed ex componente del consiglio d’amministrazione universitario.
Sul sito www.fascioemartello.it l'intervista integrale a Doriana Ribaudo.
Estratto dall'intervista:
Lei su facebook ha parlato di falso moralismo e perbenismo, ci spiega perché?
Prima la bandiera della Pace, poi il Gay Pride, dopo ancora i nuovi ingressi nell’UDC siciliano, queste sono state tutte iniziative che qualcuno all’interno dei vertici locali del Pdl ha deciso di sentenziare.
Con tutto il rispetto, l’essere cristiani ti “impone” di tendere ad una vita santa, ma nessuno è veramente santo. Io non voglio stendere un velo di santità sulla mia vita e neanche su quella del mio partito. Ritengo però paradossale sentir parlare di famiglia proprio da quelli che oggi della famiglia se ne infischiano pur essendo al governo della Nazione. La politica non deve essere fatta solo da proclami elettorali. Parlano di valori e nel mezzo di una crisi economica di proporzioni ancora incalcolabili hanno come priorità le intercettazioni. Sono una scena comica.
Non riesco ad accettare che non prendano le dista nze dai fedeli alleati della Lega Nord che dispregiano la nostra bandiera, la nostra nazione. Allo stesso tempo non si dissociano da compagni di partito discutibili e poco trasparenti.
Credo che sia facilissimo fare conferenze stampa, ancora più difficile e coraggioso è incidere al proprio interno, e questa, me lo lasci dire, è una questione trasversale. Anche il mio partito ha mille difetti, però i valori non si chiamano in causa ad intermittenza. Su questo ritengo che bisogna avere l’umiltà di non giudicare gli altri.
