Se, agli inizi del nuovo Millennio, ci avessero predetto la situazione che stiamo vivendo, non ci avremmo creduto. Nessuno, a ben riflettere lo avrebbe fatto. Invece, è successo. La situazione economica nazionale, dopo il crollo dell’economia mondiale, si è fatta grave; tanto da richiedere provvedimenti anche impopolari. Di fatto però, la Legge Finanziaria per il 2011, pur nella sua estrema severità, non sarà in grado d’arginare la sfiducia degli investitori in tutti quei settori che potrebbero essere trainanti per la nostra economia. Da noi, anche per la complessa situazione delle cobelligeranze politiche, si è verificato un effetto domino le cui conseguenze restano ancor tutte da focalizzare. Il 2010 è iniziato con un tasso di disoccupazione da Terzo Mondo ed il 40% delle famiglie italiane stentano ad “arrivare” a fine mese. Soprattutto quando lo stipendio è uno solo. Vivere ai limiti della povertà, ma pur sempre con un’innata dignità, è all’ordine del giorno. Coniugare il pranzo con la cena è difficile; spesso palesemente impossibile. Un buon 8% dei pensionati d’Italia vive con meno di € 500 mensili e, se non bastasse, il 18% della Forza Lavoro è in Cassa Integrazione. Eppure i sacrifici che dovremo sopportare sono stati resi ben noti. Per i dipendenti pubblici, l’età pensionabile s’allontana e per quelli privati, che sono a maggior rischio, si terrà conto dell’indennità di fine rapporto (liquidazione) unicamente sulle somme versate a sostegno dell’azienda. Se è vero che le vacche magre non solo italiane, è anche più che evidente, almeno da noi, la carenza di un coordinamento unitario atto ad agevolare il superamento della crisi. In Italia si governa sulla “fiducia” e l’Opposizione, sempre meno coesa, non riesce più ad avere un ruolo alternativo. Berlusconi, ed il suo Pdl, è sempre meno disponibile al dialogo. In campo ci sono le riforme istituzionali; ma con spiccata priorità alla questione “giustizia”. Entro l’autunno, quindi tra una manciata di settimane, l’Italia dovrà fare i conti con una più ridimensionata libertà di stampa. Le pene, assai articolate, non consentiranno di sgarrare a cuor leggero. Per noi, che ci occupiamo degli aspetti sostanziali dei problemi nazionali, le perplessità proprio non mancano. Figli del secolo scorso, abbiamo sofferto per gli effetti devastanti di “Mani Pulite”. Agli inizi di questo nuovo Millennio, gioco forza, dovremo fare i conti con il dilemma delle “Bocche Cucite”. La maggioranza è convinta che tutto sarà strutturato al servizio superiore della democrazia. Per ora, con la cautela che ha sempre caratterizzato i nostri interventi, ne prendiamo atto senza specifici commenti. Resta che l’attuale Legislatura, blindata da una maggioranza per ora inossidabile, potrebbe riservarci ancora non poche sorprese. Intanto, l’estate è iniziata e le posizioni di chi “può” da quelle di chi “non può” si sono rese più evidenti. I poverelli, sotto ogni profilo socio/politico sono sempre una schiacciante maggioranza; ma chi”può”cavalca indenne la crisi. E’ proprio strana questa nostra amata Italia