Zaia vieta l’inno d’Italia a Treviso

Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti: “Voglio pensare che sia stata solo l’ennesima bravata di un leghista, ma anche qualora fosse così ne sono state sottovalutate portata e conseguenze”

Roma, 14 giugno 2010 – “Voglio sperare che sia stato un mero errore materiale, ma se cosi non fosse sarebbe un fatto di una gravità inaudita”. Queste le parole di Roberto Soldà, vicepresidente dell’Italia dei Diritti, in merito alla querelle di cui è stato protagonista il presidente della Regione Veneto Luca Zaia sabato mattina, reo, stando a quanto riportato dal quotidiano “La tribuna di Treviso”, di aver cancellato, durante l’inaugurazione di una scuola, l’esecuzione dell’inno nazionale per far posto al “Va’ pensiero” di Verdi. “Se tutto ciò fosse vero – incalza Soldà – sarebbe un insulto all’unità italiana e meriterebbe lo sdegno di tutta la nazione. Voglio pensare che sia stata solo l’ennesima bravata di un leghista – conclude il rappresentante del movimento presieduto da Antonello De Pierro –, ma anche qualora fosse così ne sono state sottovalutate portata e conseguenze”.

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