di Italo Bocchino
In molti ci hanno chiesto di capire cosa è accaduto sul tema delle intercettazioni. I giornali parlano di compromesso possibile o di Fini che ha ceduto alle pressioni di Berlusconi e viceversa con il Premier che è arrivato ad astenersi nell’Ufficio di Presidenza del Pdl.
L’argomento da approfondire è l’abuso che si è fatto delle intercettazioni. L’Italia è uno dei paesi che spende di più al mondo per tale strumento investigativo. Pensate che il Ministero della Giustizia, ha 500 milioni di debiti verso le società che fanno le intercettazioni.
C’è stato un abuso che ha provocato gogne mediatiche e condanne preventive di persone poi rivelatesi innocenti. E’ corretto che il Legislatore intervenga per limitare l’abuso delle intercettazioni senza mai colpirne l’uso. Per fare le indagini le intercettazioni sono strumento molto importante, ma non devono essere l’unico, attaccando un filo al telefono altrui per capire se accade qualcosa.
E noi di Generazione Italia, con una battaglia leale all’interno del partito, abbiamo migliorato il ddl. Con il nuovo testo, le intercettazioni si potranno fare per tutti i reati per i quali era possibile farli precedentemente, sia chiaro. Cambia che decidere se è giusto fare le intercettazioni o meno sarà competenza di un organo collegiale. Grazie a noi, per intercettare un persona serviranno gravi indizi di reato e non più i gravi indizi di colpevolezza. Non è cosa da poco. Poi abbiamo evitato altre cose che non funzionavano, abbiamo consentito intercettazioni libere per tanti reati, e per altri reati devono essere svolte entro 75 giorni, ed è una cosa giusta. Se in 75 giorni il PM scopre che una persona è un delinquente, procede. Ma se si tratta di una persona per bene è giusto non invadere ulteriormente la sua privacy. Il vero tema è che c’è stata una novità politica all’interno del Pdl: la minoranza finiana ha posto problemi politici. E lo ha fatto con chiarezza, pubblicamente. Abbiamo detto che il ddl andava migliorato. Grazie a noi sarà possibile leggere riassunto delle intercettazioni sui giornali. Non è più previsto il carcere per giornalisti e sono sparite le maxi multe per gli editori.
I magistrati potranno fare il proprio lavoro, colpire criminalità organizzata e il malcostume di certi politici. Nell’ambito del Pdl, l’area che fa riferimento a Fini ha fatto un buon lavoro per arrivare certo non al testo che avremmo voluto, ma a un compromesso accettabile che può essere votato in Parlamento e che poi secondo le regole della democrazia dovrà essere valutato dal Presidente della Repubblica, dalla Corte Costituzionale e anche dai cittadini attraverso il referendum, se ci sarà. Noi abbiamo fatto il meglio che potevamo fare. Adesso spetta ad altri protagonisti del sistema democratico italiano valutare il ddl nei suoi aspetti tecnici, giuridici e costituzionali.
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