A RISCHIO ALMENO 25.000 POSTI DI LAVORO E 42 MLD DI INVESTIMENTI
“Il governo Berlusconi non perde occasione per bloccare le rinnovabili e favorire il nucleare: il cavallo di troia ora si chiama il decreto anticrisi”. Lo dichiara il presidente nazionale dei Verdi Angelo Bonelli, che aggiunge: “L’esecutivo sta smontando pezzo per pezzo tutti interventi a favore delle rinnovabili. L’ultimo tassello è l’abolizione dell’obbligo del riacquisto da parte del Gestore dei Servizi Energetici (GSE) dei 'certificati verdi' in eccesso, meccanismo che dava garanzie al mercato e lo metteva al riparo da speculazioni”.
“Come se non bastasse il freno allo sviluppo delle rinnovabili e alla green economy, l’articolo 45 del decreto fiscale agisce retroattivamente, mettendo a rischio investimenti già fatti e il livello occupazionale del comparto che per il solo eolico vede 25.000 addetti – spiega il leader del 'Sole che ride'. “Con un tratto di penna Berlusconi e Tremonti bloccano uno dei pochi settori che nemmeno la crisi economica aveva fermato”.
“Così il governo mette a rischio gli obiettivi europei per la riduzione dei gas serra e dà un segnale netto in direzione del nucleare, per saziare gli appetiti della lobby energetiche e degli affari, nonostante tutti gli istituti finanziari internazionali diano considerino l'energia nucleare un pessimo affare – conclude Bonelli -. È intollerabile che l’Italia continui a essere il fanalino di coda in Europa sia sulle politiche climatiche che sulle rinnovabili, proprio in un momento in cui gli altri paesi, come la Germania, mantengono e rilanciano gli investimenti questi settori: sulle rinnovabili, su cui la Bocconi ha stimato 42 miliardi di investimenti privati nei prossimi 10 anni, ed è su questo comparto si gioca la competitività dell’Italia”.