2 GIUGNO: CANTONI, FESTA DELLA DEMOCRAZIA CHE UNISCE TUTTI GLI ITALIANI

di Dario Caselli

“Una festa della democrazia, che mette in evidenza la coesione della popolazione verso la Patria”. Gianpiero Cantoni, presidente della Commissione Difesa del Senato, richiama alla mente due valori importanti come quello della democrazia e della Patria per ricordare il 2 giugno. Festa della Repubblica che ogni anno ricorda la vittoria dell'istituzione repubblicana su quella monarchica al referendum del 1946, e che vede Roma protagonista con l'ormai consueta parata militare.

Presidente, ad oltre 60 anni questa festa ha ancora un suo significato?
“Intanto partiamo con il dire che si tratta di una festa della democrazia, che ha il grande merito di mettere in evidenza una coesione della popolazione verso la Patria. E' una doverosa evidenziazione di questo senso di grande appartenenza del popolo italiano, che nel 2 giugno si unisce idealmente. Questa data rappresenta la continuazione ideale tra il Risorgimento, la Resistenza e la lotta di liberazione, ponendosi come simbolo della libertà e della dignità dei popoli. Principi fondanti della nostra carta costituzionale”.

Unità che forse in questo difficile momento risalta ancora di più…
“Siamo in un momento particolarmente difficile per l'economia internazionale e la coesione sociale. Il senso del sacrificio deve essere fondato su valori come la giustizia e l'uguaglianza. Questa giornata è l'occasione per esprimere un solidale appoggio a queste forze dell'Esercito, delle Interforze che uniscono in modo simbolico ma effettivo la Nazione. L'Italia in questo momento deve reagire, facendo sacrifici ma con la consapevolezza che sono necessari per rilanciare l'economia e ritornare ad una maggiore competivitivà”.

Negli ultimi anni al centro delle polemiche è finita la parata militare dei Fori Imperiali, soprattutto per i suoi costi. Crede che ormai sia superata e fuori luogo?
“Non credo. Già da quest'anno ci sarà una maggiore severità, una parata più contenuta in relazione ad un principio di risparmio. Si deve chiarire che la parata del 2 giugno fa da contraltare a quelle degli altri Paesi, che celebrano l'anniversario e quindi non un'iniziativa solo italiana. La sfilata dei nostri militare rappresenta una tangibile dimostrazione alla cittadinanza della solidità dell'architettura dello Stato, come uno dei punti di coesione. Per queste ragioni ritengo che la parata sia assolutamente necessaria. E' evidente che si devono evitare gli sprechi, ma la sfilata del 2 giugno è anche una meritata soddisfazione per tutti coloro che si sacrificano per la Patria, il degno riconoscimento ai militari caduti negli scenari internazionali o nelle azioni comuni. Grazie a queste celebrazioni il Paese dà un doveroso ricordo ed un profondo ringraziamento”.

Qualcuno però avanza anche l'ipotesi di abolire il 2 giugno…
“Il due giugno non è da eliminare, chi porta avanti queste argomentazioni ha delle finalità che non sono nobili. E' necessario festeggiare uno dei simboli principali della nostra Repubblica. Celebrare la libertà e la democrazia. Per questo è assurda l'ipotesi di abolire il 2 giugno”.

Il 2 giugno è anche la festa della Costituzione, quella stessa Costituzione che in molti chiedono di riformare. Secondo lei, è giunto il momento di mettere mano alla riforma del dettato costituzionale?
“Ritengo che la riforma sia necessaria, perchè la globalizzazione ed i cambiamenti degli scenari competitivi mondiali negli ultimi due decenni fanno sì che bisogna modernizzare l'architettura dello Stato. Modernizzare la costituzione in funzione delle nuove sfide competitive e sociali, rispettando un principio fondamentale come quello della coesione sociale. Quindi io auspico che ci sia una riforma della Costituzione, anche se deve essere saggia e non frettolosa. In questo caso mi viene in mente un vecchio adagio che mi ripetevano i miei genitori: Prima di tagliare la stoffa bisogna sempre misurare nove volte. Perciò riformare, ma evitando fughe in avanti”

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