Quello che ancora non si è capito, quando la sinistra “sinistrata” nel fare demagogia, dice, e il fatto che non è chiaro se vien messo sotto accusa il diritto di proprietà privata, quella degli altri chiaramente non la loro (intendo dire dei capi) , e che il termine “proprietario” sia sinonimo di “ladro”.
Come non si capisce bene se viene auspicato, istigando, il ricorso alla violenza oppure il metodo delle riforme legislative, considerando genericamente una mancanza di rispetto per la dignità della natura umana il fatto che una piccola minoranza di persona possiede ricchezze.
Quindi non si riscontra in questi personaggi, minorati di cervello, o semplicemente invidiosi, la consapevolezza e l'ammissione, che ci siano persone che abbiano diverse capacità naturali o fortuna antica di famiglia, rispetto ad altri esseri umani nell'avere o produrre reddito.
D'altronde molti di queste persone odiate, sono quelle che producono posti di lavoro e reale ricchezza per il Paese.
La proprietà privata esiste da sempre, fin dagli albori della civiltà, è un diritto naturale, e non può essere abolita perchè una minoranza di squilibrati hanno deciso di diffondere la politica di “Caino contro Abele”, definendo il loro delitto “esproprio proletario”..
Istigare all'odio e produrre l'invidia per chi possiede, porta alla violenza quindi contro chiunque possegga una, sia pur minima, proprietà privata, specie nei periodi di crisi economica.
Ma specie il comunismo, si fonda sull'odio per chi ha, senza guardare perchè una persona possiede o meno più di un altro, giocando sullo stato di bisogno e sull'ignoranza di alcuni ceti sociali, o su persone labili, specie giovani instabili mentalmente, plagiandoli e demonizzando l'avversario politico e il possidente, additandolo come il nemico da abbattere, magari anche fisicamente.
Ricco è colui che, lavorando onestamente o ereditando un patrimonio, sa gestire i propri beni, sa praticare la virtù del risparmio senza sperperarlo, e non è sinonimo di ladro che invece è colui che non vuole lavorare onestamente, ma vuole vivere rubando agli altri il frutto di un onesto lavoro.
Se riflettiamo, sono le tesi comuniste, tesi ladre, che vogliono strozzare chi riesce a guadagnare bene, appropriandosi dellle sue capacità e del suo lavoro, espropriandolo di tutto o quasi con la scusa dell'equa distribuzione delle ricchezze, degli altri però.
Altra cosa è invece chiedere solidarietà a chi ha di più, verso chi ha di meno.
Bisognerebbe piuttosto intervenire laddove ci sono dei soprusi di chi possiede su chi non possiede, e viceversa, procurati con metodi illeciti, invitando alla solidarietà e producendo riforme legislative che vanno nella direzione di sostegno ai più disagiati e alle famiglie bisognose.
Quindi il concetto di base, è la giustizia, e in particolare la giustizia sociale, che vuol dire, a mio giudizio, combattere l'ingiustizia sociale e cioè: l'emarginzione, la disoccupazione, i privilegi di casta, lo sfruttamento, l'analfabetismo, il razzismo. e la disoccupazione.
E il metodo non è da ricercare nelle rivoluzioni armate, o in un subdolo e becero giustizialismo, molto spesso frutto di teoremi infami, o nella demonizzazione di chi possiede, o dell'avversario politico, come, l'ho già detto prima fa la politica della sinistra, ma bisogna educare le coscienze, incentivare la meritocrazia, sostenere le capacità dell'individuo, e aiutare i bisognosi per dargli dignità.
Tutto legato a un educazione fondamentale dell'uomo che rispetti prima se stesso e poi gli altri.
Bisognerebbe superare le barriere ideologiche e cominciare a parlare di pace sociale, e non solo farne un discorso filosofico sfruttato per pura demagogia, perchè la pace sociale è prima ditutto un comportamento, anzi direi una mentalità, che non nasce dal nulla, ma è frutto di una profonda riflessione interiore, umana, sociale e politica.
Perchè è vero che l'amore vince sempre sull'odio!
Gennaro Ruggiero www.gennaroruggiero.com