di Elisabetta Ligori
Senatore il provvedimento sui lavori usuranti, dopo un approfondito lavoro istruttorio in Commissione si avvia all'approvazione…
“Il testo è stato modificato rispetto alla versione proveniente dalla Camera. Si tratta della sesta lettura ed ora lavoreremo tenendo conto dei rilievi del presidente della Repubblica oltre che di quanto accaduto in Aula a Montecitorio”.
In che senso?
“Nel senso che stiamo lavorando per rimediare ad una sconfitta parlamentare del Pdl, che ha consentito l'approvazione di un emendamento dell'ex ministro Damiano, che ha alterato il senso della legge. Inoltre stiamo pensando ad alcune modifiche in senso migliorativo della normativa”
Quindi la riformulazione che avete fatto qui in Senato tiene conto anche delle osservazioni del Presidente Napolitano?
“Assolutamente sì. Le modifiche sono perfettamente congruenti con la Costituzione, non diminuiscono le garanzie giurisdizionali per i lavoratori, rendono le norme più elastiche. Sono norme peraltro previste in tutti gli altri paesi d'Europa”.
Entrando nel merito del provvedimento, quali sono gli aspetti più interessanti?
“Come detto il capitolo più importante è quello che prevede un'organica riforma del processo del lavoro, funzionale alla valorizzazione delle autonomie delle parti contrattuali e sociali. Tutto sarà determinato puntando sull'incentivazione delle procedure di conciliazione e di arbitrato. E non a caso il provvedimento va sotto il nome di collegato al lavoro”.
La questione più spinosa è quella dell'arbitrato. Il testo del Senato reintroduce l'opzione al momento dell'assunzione.
“La modifica tiene conto della necessità di creare un meccanismo più celere per risolvere i conflitti tra lavoratore e imprese senza tuttavia comprimere il diritto alla tutela giurisdizionale, cioè al conflitto di fronte al magistrato. L'introduzione dell'arbitrato consentirà di allineare la legislazione italiana alle migliori esperienze internazionali. Queste, infatti, privilegiano costantemente il ricorso l'arbitrato come fattore di certezza, efficienza e qualità nelle risoluzioni delle controversie. Ed inoltre consente che le decisioni vengano adottate secondo equità e non soltanto secondo diritto, enfatizzando il ruolo di responsabilità delle parti protagoniste del rapporto di lavoro. In pratica siamo di fronte ad una logica comunitaria delle imprese e partecipativa dell'impresa stessa”.
Quali tempi prevede per l'approvazione del provvedimento?
“Credo che bisognerà attendere fino al 10 giugno. Dalla settimana scorsa abbiamo concluso l'esame degli emendamenti in Commissione, ma per i vari impegni di Aula siamo stati costretti ad aggiornaci alla prossima settimana per le votazioni sul testo”.