di Stefano Schiavi
No, non è la solita rubrica della Settimana enigmistica, ma qualcosa di più serio. Qualcosa di già previsto dalle pagine di alcuni media nazionali e internazionali. E visto che quasi tutti ce ne siamo dimenticati una rinfrescatina non fa poi male.
In un Paese come il nostro che punta molto sugli scandali e i complotti, una teoria pseudo complottista – nel caos economico che ha portato la Grecia sul baratro della bancarotta e dello scontro sociale violento in fondo – ci sta tutta. Se non altro perché suffragata dai famosi “pezzi di carta”.
Non sono un economista ma due più due riesco ancora a farlo. Lo scenario che abbiamo di fronte tutti è alquanto catastrofico, al di la delle rassicurazioni di rito e d’obbligo (ci mancherebbe) del Ministro Tremonti, economista che stimo tra l’altro. Abbiamo visto il disastro della Grecia. Presto potremo assistere a quello del Portogallo seguito a ruota dalla Spagna socialista tanto osannata ai tempi di Prodi come modello da esportare (cosa che per fortuna non abbiamo fatto).
Anche l’Irlanda non gode di ottima salute e l’Italia barcolla sotto il peso della mancanza di investimenti, di spese folli nel fabbisogno dello Stato, nella mancanza di riforme degne di questo nome, negli scandali e nella corruzione. In realtà nulla di nuovo sotto il sole del Belpaese. Si tratta della solita solfa della corsa alla moralizzazione di un sistema ormai incancrenito da decenni, secoli oserei dire. Gli italiani, politici, lobbysti, capitani d’industria, piccoli commercianti, impiegati, persino i disoccupati sono fatti così. Servirebbe veramente un nuovo risorgimento nazionale, serio. Così come servirebbe anche a livello mondiale.
Se non altro perché se si va avanti di questo passo, l’occidente civilizzato, opulento e spendaccione, collasserà implodendo. E questa crisi finanziaria, ed ora anche economica, ne è semplicemente l’anticipazione. Detta così sembra anche peggio dell’Apocalisse di Giovanni. Ma la realtà è che i soliti noti stavolta hanno giocato davvero sporco provocando catastrofi a catena. Un domino pericoloso che va assolutamente fermato.
Se vi andate a riprendere il numero di Panorama dell’11 marzo, troverete un interessantissimo articolo di Pino Buongiorno e Marco de Martino. Leggendolo, e dopo aver consultato un attimino i listini della borsa ed il mercato dei cambi valutari, vi accorgerete che quanto affermato e pronosticato si sta terribilmente avverando.
Non è nulla di trascendentale. Si tratta solo di speculazione finanziaria. Un vero e proprio assalto all’euro, che sta effettivamente andando a picco. I due colleghi parlano di una cena avvenuta al numero 100 del Park avenue winter, 63esima strada di Manhattan, New York dove erano presenti i principali gestori di hedge fund da George Soros (quello che speculando sulla sterlina nel 1992 guadagnò un miliardo di dollari e costrinse Londra a ritirarsi temporaneamente dallo Sme), John Paulson, Steven Cohen, David Einhorn e Donald Morgan. Il loro obiettivo è l’Euro da abbattere e riportarlo a miti consigli contro il dollaro. Quanto meno alla pari dopo il massimo storico toccato a dicembre (1,51 euro per 1 dollaro), ristabilendo così il primato finanziario americano sull’Europa. Obiettivo secondario sono i Paesi deboli europei che sono quelli citati più l’Italia. Del resto, come dicevo prima e come dicono Buongiorno e de Martino, quello che ai nostri occhi appare un complotto bello e buono, per i manager degli hedg fund si chiama “idea dinner” “…una sorta di brain storming dalla speculazione”. E a cosa porta questa “idea dinner”? Facile e terribilmente attuale: Caro petrolio (ora arrivato alle stelle), le importazioni costano di più, cresce l’inflazione per il rincaro delle materie prime ed aumentano i tassi d’interesse sui titoli di Stato e di conseguenza aumenta il debito pubblico strangolando le nazioni sottoposte all’attacco. Con il risultato finale che abbiamo visto in Grecia. Se prima non lo sapevate ora siete avvisati…