Concorso esterno in associazione all’ignoto

di Carlo Priolo

Ci sono momenti in cui la protesta accelera anche se non si sa esattamente verso dove, oltre a svilupparsi in ambiti impropri, derogando dalle sedi dove il consenso e il dissenso sono sottoposti al giudizio dell'elettorato attivo.
Ebbene giovedì 13 maggio è stata convocata l'assemblea degli Avvocati di Roma per l'approvazione del bilancio consuntivo 2009 e preventivo 2010. Aventi diritto 23.200, in quanto soci per aver versato il contributo annuale, presenti 192. Il comportamento dei “miglioristi”, che volevano apportare miglioramenti e maggiore razionalizzazione del bilancio, avrebbe dovuto essere quello di esporre le proprie critiche, il dissenso sulle spese; illustrare le singole voci di uscite e di entrata e suggerire modifiche, riduzioni, cancellazioni. In ogni parte del globo conosciuto le società, gli Enti, le fondazioni, le associazioni affrontano l'esame del bilancio con i canoni tradizionali della critica tecnica, dell'esame dei singoli giustificativi di spesa, dell'ascolto dei revisori dei conti, della indicazione di proposte alternative per ridurre le spese non indispensabili, assicurando in ogni caso le spese dovute ed i servizi necessari.
Non mi consta che i fatti siano andati in questa direzione. Diversamente vige il mito dell'urlo, dell'accusa gridata, della parolaccia gettata nel mucchio, della prepotenza verbale, della caciara senza se e senza ma. Al solito gli astanti in rigoroso silenzio e in vigile attenzione per esprimere un voto favorevole o contrario hanno dovuto subire le eterne turbolenze di alcuni maleducati, i volgari comportamenti delle curve Nord e Sud, senza poter apprezzare le eventuali modifiche proposte.
Se la ragione albergasse nei vivaci protagonisti dei moti rivoluzionari, delle chiassose contestazioni, degli abusivi richiami ai principi democratici, dovrebbero sapere che l'approvazione di un bilancio di una società, di un Ente da parte degli azionisti è operazione strettamente tecnica e professionale, in quanto si decide sulle risorse, sul patrimonio degli stessi soci e non prevede comportamenti cafoni, forcaioli tanto per conseguire un risultato contro. Ma contro chi? Contro gli stessi azionisti. Giungono echi di vittorie, di conquiste sui nemici, di morte agli untori, di nuovi spazi di protesta. Forse qualcuno dopo aver visto il film Avatar sogna un viaggio verso il mondo primordiale di Pandora. Al momento di primordiale c'è solo la cafonaggine, il disprezzo per chi tace ed ascolta, il fastidio per gli ineducati disturbatori.
Non si capisce il senso del viaggio, la prospettiva dell'ignoto obiettivo.
Scorrono i titoli di coda sulla vicenda bilancio e ci vengono alla mente i quotidiani appelli alla dignità calpestata e perduta, al mancato rispetto per la professione forense, agli ostacoli alla funzione costituzionale del difensore, alle umiliazioni quotidiane per i disservizi, le offese gratuite di qualche papavero istituzionale, di sedicenti professori, la oscurata dignità della professione, il degrado del nostro lavoro, colpevoli omissioni, dolosi silenzi di coloro che dovrebbero riformare l'amministrazione di una Giustizia che non c'è.
Grazie per avermi letto e se non mi volete leggere in una frazione di secondo cancellatemi, io vi rispetto a prescindere.
Carlo Priolo
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