Molti giovani dicono la politica fa schifo: questo è grave. Bisogna correre ai ripari

Non voglio parlare nello specifico di quello che sta succedendo d oltre 20 anni in politica, e da oltre 20 anni non riusciamo a ricominciare. Anzi sembra addirittura tornare indietro. Non mi va di parteggiare, oggi, per l’uno o per l’altro, voglio esternare un pensiero generale, partendo da una mia passeggiata all’uscita di una scuola superiore.
“ La nostra classe politica fa schifo. Non è una questione di sigle, di schieramenti politici: la nostra classe politica fa schifo. Punto. Non so quale politico mi faccia più ribrezzo”.
Sono espressioni che ho sentito personalmente facendo domande all’uscita di una scuola superiore a Roma. E credetemi da persona impegnate in politica da oltre 30 anni, e da giornalista freelance e di operatore nel mondo della comunicazione, mi ha preso un groppo alla gola. I giovani erano i più impegnati in politica ai miei tempi.
Molti giovani sono già stanchi della politica, stanchi di questa insostenibile indifferenza della cosidetta classe politica, capace di intendere e di volere che il popolo italiano non abbia più la propria dignità a vantaggio dei loro interessi. Molti sono i giovani che dicono “basta ci siamo fatti umiliare abbastanza ora possiamo solo emergere dopo aver toccato il fondo”. Questo è molto grave. E allora cresce prima di tutto il “Partito del non voto”, per ora.
Purtroppo dobbiamo dire l’amara verità, che ciò che oggi la politica trasmette ai giovani e che dovrebbe determinare il futuro di tutti non è quello che dovrebbe trasmettere.
L’azione politica dovrebbe ispirarsi ai valori universali di libertà, giustizia e solidarietà, concretamente operando a difesa del primato della persona in ogni sua espressione, per lo sviluppo di una moderna economia di mercato e per una corretta applicazione del principio di sussidiarietà.
Non si riesce più a motivare i ragazzi che prima mentre studiavano, lavoravano si appassionavano alla politica, magari a tempo perso, per diventare un domani gli uomini e donne che avrebbero governato il Paese. Purtroppo la politica questo lo ha dimenticato.
La politica dovrebbe rappresentare il pensiero base sul quale costruire un modello di società, uno stile di vita, la politica dovrebbe essere il fulcro degli ideali, la politica nasce dalla passione e dall’amore per la patria, non deve essere un lavoro, ma lo diventa.
Chi fa politica dovrebbe avere come unico desiderio quello di migliorare la qualità della vita dei cittadini, di tutti, senza punire nessuno. La politica dovrebbe trasmettere positività, amore, amore per la libertà, pur avendo una visione obiettiva della realtà. La politica è il mezzo grazie al quale un campo fertile (il Paese) viene arato, ma è importante piantare i semi giusti (le idee).
La responsabilità di ogni politico che si ritenga tale sta nel dare se stesso alla sua terra, con amore, come un bravo contadino lavora il campo, nel presente, per il presente e per il futuro. Lasciare ai giovani una terra in buone condizioni pronta alla semina, e non terra bruciata. Il raccolto sarà buono, proporzionalmente buono alla qualità dei politici in campo.
I signori politici dovrebbero spendere il loro tempo non per promettere, offendere o urlare, prendere tangenti, farsi regalare case in proprietà o in affitto, e farsi comprare con donnine d strapazzo, in cambio di favori, ma dovrebbe essere la dove sono, per illuminarci, senza giochi ruba-voti, su quale sia il modello di società che i loro partiti hanno in mente, chiarire se vogliono più o meno stato, chiarire il ruolo del cittadino nei confronti dello stato e dello stato nei confronti del cittadino, “il cittadino che loro hanno in mente”.
Il cittadino ha diritto di essere, prima di tutto, rappresentato poi governato.
Questi punti fondamentali stanno alla base di un rapporto di lealtà, di sincerità, di verità, di cultura, che la politica può e deve avere e trasmettere. Poi il cittadino libero, è libero di scegliere in base alle proposte e alle risposte che i politici intendono dare ai problemi reali del Paese. E i politici vanno scelti dai cittadini e non imposti di partiti.
I politici, di qualunque razza siano, debbono essere prima onesti con se stessi altrimenti non potranno mai essere veri con l’elettorato.

Logorati dal potere lo hanno dimenticato. Spero che la memoria ritorni a lor signori, prima che sia troppo tardi.

Gennaro Ruggiero

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