Il primo turno dell’ultima competizione elettorale per il rinnovo del Consiglio Comunale di Lamezia Terme ha reso necessario in alcuni casi l’intervento della Polizia di Stato

Interrogazione a risposta scritta

Al ministro dell’interno: Per sapere – premesso che:

– Il primo turno dell’ultima competizione elettorale per il rinnovo del Consiglio Comunale di Lamezia Terme ha reso necessario in alcuni casi l’intervento della Polizia di Stato ;

– presso il seggio del quartiere Scinà è stato individuato un elettore nel mentre fotografava la scheda elettorale già votata;

– nel quartiere Bella sono stati sorpresi davanti al seggio due giovani con in mano i fac-simili che indicavano un candidato sindaco ed un candidato consigliere della stessa lista collegata al sindaco;

– in altri seggi alcuni elettori non sono riusciti a votare perché i loro nomi non risultavano più negli elenchi di quella sezione ed erano stati trasferiti senza previa comunicazione agli stessi da parte del Comune;

– nella giornata di lunedì una persona, già nota alle forze dell’ordine, è stata tratta in arresto perché individuata con tre schede all’uscita di un seggio nel quale era entrata con due schede;

– tutte le citate anomalie, registrate durante il primo turno elettorale a Lamezia Terme, sono state prontamente denunziate, ma, ad oggi, non si conosce se le stesse anomalie possono essersi registrate anche in altri seggi e se pertanto le stesse hanno vincolato le elettrici e gli elettori della Città;

– durante la campagna elettorale nella Città di Lamezia Terme sono stati attuati numerosi episodi di intimidazione contro esponenti politici locali;

– la Città di Lamezia Terme è già stata investita, per ben due volte, dallo scioglimento del locale Civico Consesso per infiltrazione mafiosa:

– quale sia l’attività di codesto Ministero nell’accertare se le anomalie registrate durante il primo turno elettorale nella Città di Lamezia Terme possono avere inficiato il risultato dello stesso;

– se non ritenga, altresì, necessario ed urgente accertare se tra i candidati alla competizione elettorale in questione vi siano stati elementi che risultino giudiziariamente legati alle cosche locali della ‘ndrangheta.

On. Angela NAPOLI

Roma, 13 maggio 2010

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