Miccichè racconta i passaggi più significativi del suo incontro con il premier a Palazzo Grazioli: “Mi ha chiesto di assumermi la responsabilità della riunificazione del partito, ma io non tradirò il patto con gli elettori e con Lombardo”. Sul Partito del Sud: “Priorità alla situazione siciliana”
PALERMO – “Reputo l'incontro con il presidente Berlusconi molto positivo. Abbiamo parlato di diverse cose, abbiamo affrontato diverse questioni, in particolar modo la questione siciliana”. Così il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianfranco Miccichè, nell'ultimo post del proprio blog 'Sud'.
“Berlusconi – rivela Miccichè – mi ha chiesto di assumermi la responsabilità della riunificazione del partito in Sicilia, sottolineando come ritenga di fondamentale importanza il fatto di mantenere unito il partito”.
“Io – aggiunge – ho dato la mia disponibilità, ma sono rimasto irremovibile nel difendere il patto elettorale, da noi stretto con i siciliani attorno alla figura di Raffaele Lombardo, che il Pdl, più d'ogni altro partito della coalizione ha contribuito a far eleggere governatore della Sicilia”.
Per Miccichè, insomma, “il maggior partito della coalizione di governo non può rendersi responsabile di ribaltoni, non può cioè determinare il sovvertimento di quella volontà popolare, che esso stesso ha indirizzato verso una scelta ben precisa”.
“I nostri elettori – sottolinea il sottosegretario – ci hanno dato fiducia, hanno votato per quel presidente e per i nostri deputati, che, in linea con questo preciso mandato elettorale, avevano il dovere di sostenere il governo nella realizzazione di quel programma. Soltanto alcuni di loro, però – continua – lo hanno responsabilmente fatto e continuano a farlo. Altri, invece, ho ricordato a Berlusconi, si sono comportati diversamente, hanno votato contro il Dpef, quindi contro il governo, pur essendo in quel governo rappresentati con due assessori; e Lombardo ha dovuto semplicemente prenderne atto”
“Chi ha tradito – sottolinea Gianfranco Miccichè, nell'ultimo post del proprio blog 'Sud' – il patto con gli elettori?”.
“Cosa avrebbe fatto Lei, ho chiesto a Berlusconi, se si fosse trovato nella stessa situazione, se un suo alleato avesse votato contro il suo governo? Non lo avrebbe, forse, tacciato di ribaltonismo?”.
“Pertanto, – continua – ho ribadito al premier la ferma volontà di non arretrare di fronte al dovere di rispettare e preservare la volontà dei siciliani, che non può, non deve essere il prezzo della, sia pur auspicata, riunificazione”.
“Quanto al Partito del Sud, – rivela Miccichè – ho illustrato ancora una volta le ragioni politiche a supporto del progetto, che ancora sento fortemente mio, insistendo sulla necessità che quest'idea continui a maturare nelle sensibilità e nelle coscienze politiche di chi opera al Sud. Tuttavia, gli ho detto che per il momento ritengo opportuno non abbandonare il progetto ma dare priorità alla situazione siciliana, sulla quale intendo concentrare tutti i miei sforzi”.
“Questi i tratti salienti di un incontro durato un paio d'ore circa ed in cui si è trovato anche il tempo di rinnovarci reciprocamente la stima e l'affetto di sempre, tra una battuta e qualche sana risata, ma soprattutto nella comune consapevolezza che, prima di tutto, siamo uomini di responsabilità”, conclude Miccichè.
Cambiano Rosario