Basta manganellate allo stadio

Autore Stefano Pedica

In questi giorni si è parlato tanto di un problema che ha riguardato tutta la nazione. Mi riferisco agli arresti dopo la partita di Coppa Italia, Roma-Inter.
Alcuni ragazzi sono stati arrestati perché si cercava una persona con una maglietta rossa. Un'indicazione così generica è servita per fare di tutte le erbe un fascio. E in manette sono finiti anche degli innocenti.
Noi siamo andati in carcere, abbiamo chiesto spiegazioni al Ministro degli Interni rispetto a questa situazione. E siamo riusciti a raggiungere un primo risultato. Nelle ultime ore, infatti, è stato scarcerato il primo innocente. Il ragazzo reso celebre dal filmato che ha visto tutt'Italia.
Un ragazzo che è stato malmenato da alcuni poliziotti che non rappresentano le forze dell'ordine. Perché le forze dell'ordine, nelle quali noi crediamo, sono quelle che mantengono la tranquillità e il senso dello Stato. Sono quelle che ottengono i risultati eccellenti nella lotta alla Mafia e alla Camorra, nonostante i tagli del Governo Berlusconi che poi ha anche il coraggio di prendersi i meriti.
Ma quelle due o tre persone che hanno dato le manganellate a Stefano Gugliotta non appartengono a questa categoria di forze dell'ordine.
Stefano, dopo sette giorni di pressioni al Gip e al pm (ai quali abbiamo fatto vedere ripetutamente questi filmati) è stato scarcerato.
Rimangono, adesso, altri due diciannovenni arrestati ingiustamente e ancora in carcere. Sono stati loro stessi a chiedere alla Polizia che strada percorrere per evitare gli scontri. Lungo il tragitto, poi, hanno trovato una canna in plastica abbandonata e l'hanno raccolta in vista dei mondiali: ci avrebbero messo la bandiera della Nazionale. Un'azione che li ha portati in carcere, in questa retata generale.
Questi due ragazzi devono uscire al più presto. Devono ridare loro la libertà che ha contraddistinto fin qui la loro vita da cittadini italiani e studenti che non hanno commesso alcun tipo di reato. Per loro è una tragedia, che comporterà sicuramente un aspetto psicologico da curare.
Occorre fare una riflessione, anche a livello parlamentare affinché queste cose non accadano. Perché alcuni elementi della Polizia, le cosiddette “mele marce”, devono riflettere su come arrestare una persona: si chiedono i documenti, ma non si danno manganellate

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