BUCCHINO AL NUOVO DG DELL’INPS: RIPARARE ALLA COLOSSALE SVISTA SULL’IMPORTO AGGIUNTIVO

L'On. Bucchino ha scritto al nuovo Direttore Generale dell'Inps Mauro Nori
per esprimergli i suoi auguri per la recente nomina e l'auspicio che un DG
che è stato responsabile delle Convenzioni Internazionali dell'Inps possa
dimostrare una particolare sensibilità verso i nostri pensionati residenti
all'estero.

Il parlamentare eletto nella Circoscrizione Estero nella sua lettera informa
il Direttore generale dell'Inps di un diritto negato ai nostri connazionali
pensionati residenti all'estero a causa di una clamorosa svista da parte
dell'Istituto previdenziale italiano, che malgrado le ripetute
sollecitazioni e persino un'interrogazione parlamentare, non è stata fino a
oggi corretta.

Si tratta della mancata erogazione dell'importo aggiuntivo previsto
dall'art.70, comma 7 e seguenti, della legge 23 dicembre 2000, n.388 ai
titolari di pensione italiana in convenzione internazionale i quali hanno
richiesto la detassazione del pro-rata italiano in base ad una convenzione
contro le doppie imposizioni fiscali.

Bucchino ragguaglia il Dott. Nori che la legge n.388/2000 ha previsto, a
partire dal 2001, un importo aggiuntivo di 300.000 lire (ora 154 euro) da
corrispondere in presenza di particolari condizioni reddituali, unitamente
alla rata di dicembre, ai pensionati titolari di pensioni il cui importo
complessivo annuo, al netto dei trattamenti di famiglia, non superi il
trattamento minimo.

Si tratta di una norma universale il cui unico vincolo ai fini della
corresponsione dell'importo aggiuntivo è l'accertamento di due requisiti:
l'importo complessivo delle pensioni (nel caso delle pensioni in convenzione
deve essere presa in considerazione anche la pensione estera) che non deve
superare il trattamento minimo e i redditi assoggettabili ad Irpef del
titolare e del coniuge (il pensionato non deve possedere un reddito
complessivo individuale assoggettabile all'Irpef relativo all'anno stesso
superiore ad una volta e mezza il predetto trattamento minimo e, se
coniugato, un reddito complessivo coniugale superiore a tre volte il
medesimo trattamento minimo).

Invece esclusi dal beneficio, ha denunciato più volte inascoltato l'On.
Bucchino sono i titolari di pensione italiana residenti all'estero che in
virtù di quanto previsto dalle convenzioni bilaterali contro le doppie
imposizioni fiscali eventualmente stipulate dall'Italia con il loro Paese di
residenza hanno fatto domanda di detassazione della pensione italiana.

Si tratta di una decisione giuridicamente infondata, non prevista –
sottolinea il parlamentare nella lettera al Direttore Generale dell'Inps –
da nessuna norma legislativa e non giustificata da alcuna inferenza
logico-deduttiva. Basta leggersi la legge che ha introdotto il beneficio per
capire che l'aumento spetta a tutti coloro i quali soddisfino i requisiti
previsti, compresi i residenti all'estero, e a prescindere da considerazioni
di natura fiscale

Appare incontrovertibile dalla testuale e precisa lettura della norma che
non esiste ALCUNA causa ostativa affinché la prestazione in oggetto sia
erogata anche ai titolari di pensione italiana in convenzione internazionale
che abbiano richiesto ed ottenuto la detassazione alla fonte del pro-rata
italiano (come d'altronde già avviene con la corresponsione della cosiddetta
“quattordicesima” erogata a tutti i pensionati italiani residenti all'estero
a prescindere da considerazioni di natura fiscale). Allora – avverte
Bucchino – abbiamo a che fare semplicemente con una colossale svista
dell'Inps che ha escluso per tanti anni migliaia di pensionati italiani
residenti all'estero.

Il parlamentare italiano eletto all'estero ritiene quindi indifferibile una
riconsiderazione dell'Inps in ordine all'esclusione finora attuata per
evitare così di continuare a negare un diritto evidentemente spettante per
legge e un eventuale contenzioso che si rivelerebbe inutile e dispendioso e
invita il nuovo Direttore generale dell'Inps a onorare le responsabilità
istituzionali dell'Istituto pagando l'importo aggiuntivo anche ai pensionati
italiani residenti all'estero includendo se del caso anche gli eventuali
arretrati.

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