Alle porte dell’estate, la benzina ha raggiunto, alla pompa, quota €1,42 e la tendenza è sempre a salire. Certamente, da noi, il prezzo più alto tra i Paesi UE. Eppure il costo del grezzo petrolifero è saldato in dollari USA; valuta che vale meno dell’Euro. Agli inizi del mese, il grezzo, sulle piazze asiatiche era ceduto a $ 87 il barile; ma il prezzo del combustibile al consumo ha superato, ampiamente, i massimi storici. C’è, però, da considerare che il costo della preziosa benzina si riferisce, in ultima analisi, al suo prezzo industriale. Con tale voce si tiene conto dei costi di lavorazione, di distribuzione sul territorio ed agli utili tra petrolieri e gestori delle aree di servizio. Così, il prezzo del combustibile è costituito da più voci che ne determinano il valore alla pompa. Intanto, c’è da scrivere che il 65% del costo di un litro di benzina e costituito da accinse(imposte) e dall’Imposta sul Valore Aggiunto (IVA). Per la verità, da noi, come in UE, il prezzo dei combustibili per auto trazione è relativamente affrancato; quindi è ammessa una certa concorrenza. Ma la reale “liberalizzazione” del costoso combustibile è ancora tutta da venire. In UE, a ben osservare, i problemi che abbiano evidenziato sono gli stessi. Eppure la benzina italiana è tra le più care d’Europa. Ci superano ( anche se di poco) il Belgio e la Germania. Fanalino di coda, almeno per ora, la Slovenia, dove un litro di super senza piombo prezza E 1,18. Torniamo, ora, nei dettagli nazionali. La benzina, opportunamente trattata, esce dalla raffineria ad un prezzo netto d’Euro 0,66. Sono immediatamente aggiunte le accise di €0,56 e l'IVA d’Euro 0,26. Il prezzo alla pompa risulta, così, essere d’Euro 1,42 ( salvo nuovi aumenti già programmati). C’è, poi, da scrivere che le accise sono calcolate anche su voci storicamente superate ed incoerenti. In questo periodo di rincari, l’Esecutivo potrebbe eliminare, almeno, le più “vecchie”; con un risparmio reale di non meno di €0,30 il litro. Cifra di tutto rispetto che potrebbe garantire all’automobilista medio un risparmio d’Euro 250 annui sul costo dei combustibili. Trenta centesimi di meno al litro porterebbe il prezzo della super a valori meno patologici rispetto a quelli già praticati in UE. Senza tener conto delle possibili speculazioni spicciole, le alternative al caro benzina restano i combustibili come il GPL ed il Metano. Il loro costo è sempre più basso di un Euro, il rifornimento è garantito, l’inquinamento più ridotto, con migliore vita del motore. Forse, il motore avrà una ripresa minore; ma i tempi delle corse sfrenate sono anche puniti dal Nuovo Codice della Strada. Nell’attesa della messa in commercio di motori più economici e di combustibili alternativi già presenti nei Paesi del Terzo Mondo, c’è da stare molto attenti nel pigiare l’acceleratore e nel garantire una guida uniforme in tutte le situazioni. Il caro benzina, c’è; ma risparmiare, con intelligenza, si può.